Claudio Ranieri è il nuovo allenatore della Roma: contratto fino a giugno 2025.
Per la terza volta in carriera torna a sedersi sulla panchina giallorossa. Solamente Nils Liedholm lo ha superato con 4. Ieri era volato a Londra per parlare con i Friedkin e nella giornata di martedì è andato in scena l’incontro con Dan e Ryan nella città inglese. Una scelta d’amore quella di Claudio Ranieri che ha accettato di tornare in una situazione complicata.
La Roma si trova al dodicesimo posto ed ha solamente 4 punti in più del Lecce terzultimo. L’ambiente è bollente e lui è l’unico che può risollevarlo riportando gioia tra i tifosi. Ieri pomeriggio ha diretto il primo allenamento senza i 14 calciatori giallorossi che sono impegnati con le rispettive nazionali.
Avrà però modo di ritrovare subito Cristante, Pellegrini ed El Shaarawy. Tutti e tre hanno fatto parte del Ranieri-bis nel 2019. Stagione terminata con l’addio di Daniele De Rossi. Ranieri conosce anche Shomurodov: l’anno scorso lo ha avuto al Cagliari.
Ranieri, in carriera, ha sempre dimostrato di non avere un dogma fisso ma di saper sfruttare al meglio le caratteristiche dei giocatori limitandone i difetti. Una prerogativa che l’ha portato a sfiorare lo scudetto con la Roma nel 2010, a vincere una Premier storica col Leicester e compiere tante altre imprese tra Europa e lotta salvezza in Italia. Alla domanda: come giocherà la Roma di Ranieri quindi potremmo rispondere facilmente. Con intelligenza.
Di sicuro Ranieri cercherà di sfruttare al meglio le caratteristiche positive di un gruppo allo sbando. Come aveva fatto Mourinho. Sir Claudio è esperto in situazioni di emergenza e in supporto a giocatori che hanno perso le motivazioni. E a Trigoria non ce ne sono pochi. I primi ad usufruire della cura Ranieri potrebbero essere Hummels ed Hermoso, fin qui poco utilizzati (il tedesco soprattutto). Ma sperano anche Paredes, El Shaarawy e Cristante.