Oggi in campo Roma e Inter la prima “vera” di De Rossi.
Fin qui Daniele non ha sbagliato una mossa: essendo un uomo di esperienza e spogliatoio, ha lavorato in particolare sulla testa dei giocatori, non solo di quelli che con Mourinho non stavano dando il meglio e ha ricevuto le risposte che cercava.
Oggi affronta il primo avversario importante, la superpotenza del campionato capace fin qui di schiacciare tutte le altre big, o presunte tali, il test è delicatissimo e indicativo.
De Rossi dopo Mourinho e in mezzo l’Inter. I due hanno poco in comune anche per una questione anagrafica, ma si stimano e non potrebbe essere diversamente: non a caso José avrebbe voluto Daniele al Real, l’ha ricordato proprio in questi giorni.
Conoscono il calcio fin nei minimi particolari, DDR ha però iniziato da poco il percorso vincente lungo oltre vent’anni dallo Special-One, ha le qualità per imporsi: se un errore di gioventù ha commesso, ancorché perdonabile, è stato accettare la Spal, una dimensione che non può appartenergli.
Lui e Mou sono diversissimi, ma sono di calcio, e oltretutto abili comunicatori. Usano ad ogni modo strumenti di persuasione totalmente differenti.
Emblematiche le parole di De Rossi su Dybala: ” Ho giocato 20 anni con Totti a cui nessuno diceva cosa doveva fare, i compagni coprivano gli spazi e dovevano farsi trovare davanti al portiere perchè lui ti metteva la palla per fare gol. Ecco Paulo è un giocatore di quel calibro e non lo imbriglio in schemi precisi”.
Ci viene da dire che ha perfettamente ragione, vediamo la risposta sul campo di Inzaghi che ha dimostrato fino ad ora di saper sempre trovare la chiave di lettura giusta.