Doppietta delle Rosse negli USA con Leclerc in testa dalla prima curva.
Si direbbe che ora senza gli “aiutini” irregolari Red Bull e McLaren siano un passo indietro alle Ferrari.
E adesso non si capisce se è maggiore il rimpianto per una stagione che ha visto la Ferrari regalare giorni di competitività inattesi a inizio anno o la piacevole sensazione di pensare al 2025 del Cavallino animati da un bel po’ di ottimismo.
I Ferraristi hanno letteralmente dominato ad Austin in una gara in cui i due piloti e il team sono stati perfetti.
Una dimostrazione di forza che non si vedeva da tempo e apre scenari davvero felici per il gruppo di Maranello, capace di crescere nei mesi con pazienza e lucidità per correggere i difetti della SF-24 e migliorare tutti gli aspetti che portano una squadra ad essere pronta per il bersaglio grosso, ovvero il Mondiale.
La rossa vista ad Austin – prima tappa di un filotto di sei gare che porterà alla conclusione di Abu Dhabi a inizio dicembre – non ha solo vinto, ha impressionato. Per la velocità lungo tutta la corsa, per l’impeccabile strategia adottata con i due piloti, per la perfezione delle soste ai box e infine – punto importantissimo pensando al futuro – per l’eccellente comportamento delle gomme.
La Ferrari, su un circuito dove dodici mesi fa aveva sofferto di un consumo clamoroso, con Leclerc che dalla pole aveva chiuso sesto prima di essere squalificato (insieme alla Mercedes di Hamilton) per l’usura anomala del pattino del fondo, stavolta non ha mostrato cedimenti né con la mescola media di inizio gara né con quella dura con cui ha percorso la seconda parte del GP. Ed è questo che fa sognare, in prospettiva. Perché il maggior difetto delle monoposto recenti di Maranello era proprio quel “mangiare” le gomme che non succedeva alla Red Bull dei trionfi recenti e prima ancora alla Mercedes.