L’Italia di Spalletti

Dopo il disastro europeo si vede una squadra giovane e spumeggiante.

Inevitabile che Spalletti dopo mille critiche, anche meritate, ora inizi a prendersi anche qualche merito per le convincenti prestazioni dell’Italia.

Ora l’Italia piace, coinvolge, trascina: è fresca e giovane, entusiasta e spigliata. Non è perfetta, ci mancherebbe, ma non è affatto scontato che la Nazionale riesca a regalare un calcio così piacevole, oltre che efficace. 

Adesso sì che questa Italia sembra una formazione nata dalla mente di Spalletti, c’è la sua firma sull’agilità, sulla brillantezza, sulla facilità con cui si esprimono gli azzurri, qualità mostrate anche contro Israele. 

L’avventura estiva in Germania è stata fallimentare, un altro schiaffo al nostro calcio dopo le qualificazioni fallite a due Mondiali consecutivi. E ci sarà bisogno di conferme in occasioni più importanti per dire che sì, la ricostruzione è stata felicemente completata. Per il momento, però, possiamo quanto meno essere soddisfatti da quanto stiamo vedendo. Anche perché l’età di tanti nazionali – quasi tutti – consente di guardare con ottimismo al futuro: questo gruppo di ragazzi può essere la base su cui costruire almeno il prossimo lustro azzurro.

Spalletti commenta così a fine match: “Loro difendevano bassi e non era facile creare occasioni ma lo abbiamo fatto, nel primo tempo non le abbiamo concretizzate. Siamo stati squadra anche oggi, ma c’è ancora da fare risultato“. Di Lorenzo, autore di una doppietta, a fine gara: “I miei momenti complicati? Delle volte la gente si fissa“.

Redazione

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