L’ira di Fonseca

Il Mister del Milan striglia la squadra appoggiato dalla società.

Lo sfogo di Paulo Fonseca non è stato dettato dalla rabbia per il ko che il tecnico rossonero aveva dentro di sé alla fine della partita, ma per le consegne non rispettate dai suoi giocatori.

La sua irritazione non gli è stata tirata fuori dopo due-tre domande ficcanti sull’argomento: è stato il portoghese che ha scelto di rendere pubblico il suo disappunto nei confronti della squadra per quel che riguarda la gestione dei due tiri dagli undici metri, ma più in generale per una prestazione molto diversa rispetto a quella contro il Bayer Leverkusen.

Al Franchi l’allenatore del Diavolo sapeva che un tale comportamento di fronte alle telecamere e ai giornalisti lo avrebbe reso attaccabile dalla critica. Lui che viene scavalcato dalle scelte dei calciatori, lui che non viene ascoltato… Eppure, Paulo è andato avanti per la sua strada: prima di fronte a Milan Tv e poi, con ancora di più forza, in conferenza stampa. Perché? Voleva lanciare un messaggio indiretto ai giocatori: da adesso basta sconti e giustificazioni.

Quello di Fonseca è un cambio di linea evidente rispetto a ciò che è successo prima della sosta di settembre, quando all’Olimpico era andato in scena l’ammutinamento del cooling break.

Il segnale che ha lanciato stavolta è stato palese e ora si aspetta una netta inversione di tendenza.

La società è dalla sua parte e in questo momento è molto più arrabbiata con i calciatori che con l’allenatore. Perché sono loro ad andare in campo e a commettere errori imperdonabili come quelli che sono costati i gol della Fiorentina: uno su fallo laterale e uno su rinvio di De Gea. Impossibili da giustificare più dei due errori dal dischetto.

Redazione

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