Arriva la nazionale e torna Spalletti con le sue criptiche dichiarazioni.
A volte si fa fatica a stargli dietro. Ci siamo posti anche il problema di non essere alla sua altezza e quindi non in grado di capire le sfumature delle sue dichiarazioni, certo che spesso oltre alla noia si rimane con un senso di vuoto perché non si capisce bene dove va a parare.
Daniel Maldini è fra i pre-convocati, quindi non ha ancora preso la decisione se tenerlo o no in nazionale. Ne tesse le lodi dicendo che ha caratteristiche che altri non hanno dicendo: “Ci fa piacere che ci siano forze nuove che possano venire. Maldini e Pisilli stanno crescendo e stanno mostrando che l’Italia può avere un futuro importante”. Ma sono della partita o no? Vedremo
Riesce anche a farsi i complimenti da solo parlando del Napoli ” Con un centrocampista in più è molto più simile al mio”. Ma si sa che la pubblicità è l’anima del commercio e in un momento in cui le sue quotazioni visto “l’arrembante” Europeo, sono ai mini storici è bene ricordare che lui ha vinto.
In una settimana in cui si sono rotti i legamenti un po’ da tutte le parti in Europa vuoi mica non andare a mettere il becco anche su questa questione. La domanda è stata ” lei pensa che si giochi troppo visti i tanti infortuni? – questa la risposta integrale:
“Bisogna fare una diversificazione, ci sono squadre che non sono attrezzate e non hanno 25 giocatori come altre. Ci sono però squadre che hanno a disposizione 25 giocatori e viene permesso di giocare abbastanza frequentemente proprio per i giocatori che hanno. Poi il discorso va sempre lì: si trattano sempre alcuni giocatori come calciatori di seconda fascia e loro questa idea di commentarli così la subiscono un po’. Squadre come Inter, Juventus o Milan hanno calciatori a disposizione per giocare più partite, poi il livello di qualità a volte è al di sotto ma qui la fa la fisicità delle squadre, il modo di interpretare le partite. Un po’ tutti ormai sanno fare questo uomo contro uomo: a volte si va forte a prendere l’avversario alto, a volte si concede campo. Ciò che non va mai fatto è essere lunghi come squadra. Ci sono delle difficoltà a giocare contro queste squadre, ci vuole davvero qualità alta di gioco per avere la meglio. Per non si gioca troppo, per me bisogna essere attrezzati per giocare molto. Bisogna far giocare anche chi è dietro, far crescere tutti. Però quando non si fa risultato si dice che è colpa delle scelte, delle riserve, non si favorisce questa crescita. Se si continua a fare questi ragionamenti vuol dire restare attaccati a degli alibi: si può giocare spesso e fare un calcio di alto livello, è chiaro che poi vanno valutati anche gli avversari“.
La speranza è che spieghi il calcio meglio di quanto non dicano le sue interviste ma sicuramente sarà così, certo che visto ed ascoltato Thiago Motta che con quattro parole e concetti chiari ha detto tutto quello che c’era da dire su Juve-Cagliari, sull’espulsione di Conceição, sulle prestazioni di Dougla Luiz e sugli arbitri … diciamo che il dono della sintesi non è fra le sue virtù
Intanto godiamoci l’inutile Nations League e le partite con il Belgio ed Israele.