Fino ad ora ha dominato ad Aragon Marc Marquez prendendosi la pole e la sprint race.
Infine ha sfatato il tabù della vittoria, attesa da ben 1042 giorni. Marc Marquez non vinceva dal 24 ottobre 2021. Sul palco fiesta tutta spagnola con Martin e Acosta, poi giù dal palco a cercare il calore del suo pubblico. Su questa pista ha vinto cinque volte. Il successo era nell’aria, scontato dopo il venerdì dominato in ogni turno e una qualifica strepitosa in cui ha rifilato distacchi imbarazzanti. Meno prevedibile, invece, ripensando a come era iniziata questa stagione, le troppe cadute, i duelli persi a ripetizione con Martin e Bagnaia, i dubbi raccolti gara dopo gara, e la polemica accesa dalla preferenza accordatagli nella corsa al secondo sellino della Ducati ufficiale (a scapito di Martin). E invece. Marquez come una volta, forse persino meglio perché su questa pista tre anni prima il fenomeno di Cervera aveva dovuto inchinarsi a Pecco Bagnaia, l’allora astro nascente che oggi ha dovuto correre in difesa.
Partito in salita, il weekend del campione in carica finora è stata una rincorsa al bilanciamento sparito della sua Desmosedici, su una pista rivelatasi scivolosa come il sapone, dopo la riasfaltatura. Al via Bagnaia ha sbandato di lato, rischiando di finire addosso a Marquez junior, dopodiché undici giri di assoluta sofferenza per difendere un risultato che gli permettesse di non perdere troppi punti nella corsa al titolo.
Martin torna leader del Mondiale: +3 su Pecco
Alla fine ne ha persi 8, tagliando il traguardo in nona posizione, battuto anche da Quartararo e dal suo compagno di squadra Bastianini. Domenica Bagnaia si ritroverà ancora in prima fila, davanti a Martin, ma staccato di tre punti in classifica, su cui sembra destinato a fare la sua gara, in ottica campionato. Marquez potrebbe invece ripetersi, vista la facilità con cui ha dominato il baby GP.