Domenica torna Formula 1 a Zandvoort a casa di Max.
Si conclude la pausa estiva del Mondiale F1 e la ripartenza è fissata il 23 agosto in Olanda, su un circuito veloce e scorrevole, contraddistinto da due iconiche curve sopraelevate.
Zandvoort è spesso garanzia di spettacolo. Lo dice la sua storia nel Circus, iniziata nel 1952 e proseguita quasi regolarmente fino al 1985. Lo indicano anche le tre edizioni più recenti tra 2021 e 2023, quelle del rientro in F1, disputate sul tracciato in cui l’idolo locale Max Verstappen ha sempre lasciato il segno. Mantenere inviolato il proprio fortino sarebbe un ulteriore passo verso il titolo 2024.
L’ultima versione del tracciato di Zandvoort risulta molto diversa rispetto al passato, pur senza smarrire difficoltà e suggestione. Non è cambiata particolarmente la lunghezza della pista, che misura 4.259 metri. Le frenate, però, sono distribuite in modo diverso. Solo curva 1 e la staccata finale ricalcano l’impianto storico. La parte tortuosa, invece, è stata realizzata durante l’assenza dalla F1. Sono 14 le curve, ma il freno si impiega in 9 di queste e solo per tre casi c’è una sollecitazione molto dura. Non a caso i tecnici Brembo assegnano a Zandvoort un indice di difficoltà 2 su una scala da 1 a 5. I tratti più caratteristici sono rappresentati dalle curve sopraelevate 3 e 14, con pendenze rispettivamente di 19° e 18°.
La curva più dura del circuito olandese per l’impianto frenante è la 1, ribattezzata Tarzan. Infatti pare fosse proprio questo il soprannome del proprietario del terreno, che cedette l’area con la promessa di vedersi intitolata la prima frenata. Le monoposto arrivano toccando i 308 km/h per poi scendere fino a 122 km/h.