Thiago dixit

Presentazione “fiume” per Thiago Motta tantissime le domande.

Sorridente e convinto, per nulla in imbarazzo di fronte alle domande a cui risponde in maniera secca, con poche e precise parole. Ha il piglio del vincente.

Questo l’aspetto che sicuramente impressiona di più della conferenza stampa di Thiago Motta, dove più che la naturalezza e l’abitudine a determinati ambienti, ha fatto la convinzione della bontà del suo lavoro.

Felice di essere alla Juventus dove ha la certezza di poter aprire un ciclo importante, anzi interessante per la precisione. Favorevolmente impressionato dalle strutture bianconere e dalle persone che l’hanno accolto.

Emblematica la risposta all’immancabile domanda trabocchetto sull’Inter che vuole saper se la distanza con i nerazzurri è stata colmata: “Il passato è passato, adesso pensiamo al presente e a essere competitivi al massimo“. E con queste poche parole il discorso Inter è archiviato, anche perchè le grandi squadre guardano in casa loro senza curarsi troppo degli altri se convinti di aver lavorato bene.

Aggiunge anche: “Sono d’accordo che alla Juve come in tutte le grandi squadre bisogna vincere. È una bellissima responsabilità, non cambierei questo posto con nessun altro. Ho entusiasmo e lo voglio trasmettere per competere contro tutti. Meglio lo scudetto o la Champions? No, ragioneremo partita per partita”.

Ha capito subito di cosa ha bisogno Vlahovic che definisce un gran giocatore :”Ha bisogno della squadra e di uno spirito di squadra. Se c’è questo, poi questi talenti emergono da soli e faranno una grande stagione“. Sicuramente avrà visto quelle partite in cui Vlahovic abbandonato a se stesso la davanti non riusciva a incidere, e lo spirito di squadra citato suona come un accusa ai suoi compagni più che all’ex allenatore.

Yildiz gli è piaciuto e su Chiesa che non ha ancora visto liquida la domanda con un semplice: ” Come ha detto Giuntoli alla Juve ci sono solo giocatori forti”.

Contento per il rinnovo di Miretti aggiunge che di giocatori fenomeni al mondo ce ne sono pochi e solo loro possono permettersi di giocare in un solo ruolo e tutti gli altri si devono dare da fare. Chi l’anno scorso si lamentava che voleva giocare sulla fascia e non da seconda punta è stato servito ed il riferimento a Chiesa è apparso evidente.

Chiude i discorsi sui vari giocatori con queste parole: “Douglas Luiz è un nazionale brasiliano, un grande giocatore: è andato in Champions con l’Aston Villa, giocando e segnando. È completo, lo vedo a centrocampo sia basso sia alto, deve essere capace di cambiare ruoli e anche di fare il difensore. Ci daranno una bella mano pure i giovani, io guardo poco l’età: Adzic si sta allenando bene, ha forza fisica, buona tecnica e mentalmente è molto preparato, sono convinto che abbiamo in casa un giocatore che può diventare importante. Koopmeiners? Non è un mio calciatore e non parlo di quelli di altre squadre“.

Salutando e augurando il meglio a Rabiot conclude la conferenza citando gli allenatori con cui ha lavorato: “Sono stato fortunato a lavorare con Mourinho e Gasperini, come tanti altri. Ho preso un po’ da ognuno di loro, adesso ho la mia idea e sono convinto faremo molto bene“.

E allora siamo pronti a vedere la Juventus prossima ventura.

Redazione

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