Tre mesi sono bastati a Tudor per dire basta alla Lazio ed a Lotito.
Era nell’aria il profumo di rottura fra Tudor e Lotito, troppi i cambiamenti che l’allenatore chiedeva al suo Presidente che alla fine fra vendere o svendere sei o sette giocatori per poi doverne acquistare a prezzo pieno altrettanti, ha scelto il male minore.
E non è nemmeno detto che l’ingaggio di Tudor gli resti sul groppone perché con ogni probabilità la scelta è stata sua e quindi dimissioni … con un “aiutino”.
A pensar male spesso ci si azzecca e gli striscioni comparsi contro l’allenatore la scorsa notte, hanno una tempistica a dir poco sospetta: “Come allenatore da valutare, come uomo Tudor uomo di m****” – e poi ancora – “Il valore di un uomo di comando si vede da come si rapporta non con chi sta sopra di lui ma con chi sta sotto di lui!! Un giocatore, un magazziniere, un massaggiatore hanno tutti lo stesso valore!” questo il commento al post pubblicato dagli ultra della curva sud.
Amore mai sbocciato fra l’allenatore, la società ed i gruppi organizzati, anche se Tudor nel periodo in cui è stato in carica male non ha fatto di sicuro. Certo che rimanere dove tutti ti vogliono male era impossibile.