Pareggio imbarazzante contro la Salernitana per una Juve che ha staccato la spina.
Non si può essere contenti di sicuro per quello che si è visto in campo contro la Salernitana, ma visto il periodo di “vacche magre” la conquista matematica della Super-Champions deve essere considerata comunque una buona notizia.
Certo bisogna essere preoccupati per quello che combina la squadra in campo, soprattutto in vista della finale di Coppa Italia contro l’Atalanta che invece viaggia a mille e che se dovessimo pensare di giocare un copeco sulla partita non avremmo dubbi su chi scommettere ma anche con il classico “tanti a pochi”.
Oramai è deciso e a questo punto, anche se con dispiacere, pensiamo che l’era Allegri sia definitivamente tramontata perchè anche se Elkann arrivasse ad imporlo si ritroverebbe a dover rivoluzionare la squadra, visto che palesemente ormai ognuno fa quello che vuole.
Imbarazzante è la parola giusta per definire la prestazione bianconera: i giocatori scendono in campo come se avessero appena finito la grigliata di Ferragosto, svagati e visti gli errori verrebbe da dire pure un po’ alticci. Scherzi a parte la Juventus butta via il primo tempo va sotto e poi è pure sfortunata.
Legni colpiti, occasioni sbagliate ed ansia che cresce con il passare dei minuti ma per fortuna Rabiot la mette dentro, proprio lui che è al passo d’addio visto che per il rinnovo chiede come al solito un premio ed un aumento.
Ora se possibile sarebbe meglio concentrarsi unicamente sulla Finale di Coppa Italia e cercare di trovare forza e convinzione per fermare un’Atalanta a caccia del suo primo successo che conta, perché il solo pensiero di affrontare una “banda affamata” con la voglia e l’ordine con cui si è giocato contro l’ultimissima in classifica, contro il Jolly da tre punti praticamente per tutti, non può dare troppe speranze.
Era stato chiesto di arrivare in Finale e di conquistare la Champions? Così è stato ma ora prima inizia il nuovo corso e meglio è.
Gasperini? Magari … sai come se la riderebbe Allegri nel vedere i “fenomeni” che si offendono quando sono sostituiti, relegati in panca senza ne se ne ma.