I meriti dello scudetto interista partono da lontano ed Inzaghi e Marotta ci mettono la firma.
Sicuramente i giocatori dell’Inter sono tutti meritevoli di un elogio, perché chi più e chi meno hanno dato tutti il loro contributo per portare a casa un successo che rimarrà negli annali del calcio italiano.
Ci piace citarne uno in particolare, non per i gol, ma per la concretezza, la mentalità, e la costanza nel lavorare sul fisico, sulla tecnica e sulla tattica e questo è Darmian.
Una vita da mediano, anche se non è il suo ruolo, passata da Palermo per poi crescere definitivamente la Torino (memorabile il suo goal a Bilbao che regalò al Toro gli ottavi di finale in Europa League). Emigrato allo United dove fra alti e bassi si portò a casa l’Europa League che sognava in granata. Sbarcato all’Inter per un colpo di genio di Marotta, ha dato costanza, rendimento e disciplina alle sue prestazioni dando a nostro avviso un esempio ai compagni.
Marotta: l’uomo che riesce a fare le nozze con i fichi secchi e che pranzi riesce sempre a mettere in piedi. Le sue capacità di Manager ed il suo fiuto nel saper individuare i giocatori che possono servire alla causa della sua squadra, scovandoli in giro per il mondo con il portafogli quasi vuoto e con le carte di credito bloccate dalle banche. Lavorare in mezzo al mare di debiti nerazzurri, riuscendo a far quadrare sempre capra e cavoli è un’impresa da sottolineare con la matita rossa. Mal ne ha incolto alla Juve quando Andrea Agnelli lo mise alla porta.
Inzaghi: l’allenatore che sembrava capitato per caso ad Appiano Gentile, il Mister che nella scorsa stagione veniva criticato con un lapidario “sa solo vincere la Coppa Italia” o “non è da Inter”, zitto zitto senza guardare in faccia nessuno ha ingoiato i mille “mi spiaze” che gli venivano rinfacciati, si è rimboccato le maniche lavorando con quello che la società gli lasciava in rosa, dovendo vendere ogni anno qualche pezzo d’argenteria.
L’allenatore che nel 2015 perdeva ai rigori con la Lazio la finale scudetto Primavera contro il Torino, un passo alla volta e senza mai fermarsi è cresciuto dando all’Inter un gioco a tratti veramente bello, finalmente può dirsi soddisfatto nel firmare un scudetto con dedica particolare a chi gli urlava Inzaghi Out … No siamo convinti che nemmeno in questa occasione salirà sopra le righe perchè è una persona con un’educazione d’altri tempi. Complimenti.