La stracittadina ai blocchi di partenza con vista sull’Europa.
Il Toro dal 1995 ad oggi ha vinto solo due Derby e se è vero che alcuni campionati il Torino li ha giocati in serie B, il bottino granata in 29 anni è davvero misero.
Basta pensare per rendersi conto di quanto tempo sia passato che nel ’95 segnava nel Toro Rizzitelli, che Ligabue cantava “Certe Notti” e Andrea Bocelli proponeva al pubblico “Con te partirò”, Massimo Moratti acquistava l’Inter ed esordiva in Serie A Gigi Buffon. Non sembra nemmeno possibile.
Il Derby successivo lo portò a casa il tanto bistrattato Ventura con gol di Darmian e Quagliarella. Su Ventura e Darmian ci sarebbero da scrivere pagine e pagine. Il primo vero artefice insieme a Petrachi della rinascita di un Torello che vivacchiava in serie B dove gli uomini di punta erano Bianchi ed Ogbonna, fu proprio Ventura abbandonato dai suoi tifosi che lo chiamavano “il Vate” per sfotterlo e usato come capro espiatorio in una nazionale buttata fuori dal Mondiale da una pluricampione Spagna e non dalla Macedonia del Nord (con tutto il rispetto). Darmian venduto a peso d’oro e mai rimpianto, anzi, dai sui tifosi vince a Manchester una Europa League ed ora uno scudetto con l’Inter con il ruolo di “indispensabile. Ormai preistoria Granata.
In questi 29 anni la Juventus ha aggiunto una stella sulla maglia, ha disputato finali di Champions (l’ultima vinta due anni prima del gol di Rizzitelli), si è costruita uno stadio ed il mega centro sportivo di Vinovo e da un po’ quello della Continassa che è passata dall’essere un campo nomadi ad una Villa d’epoca ristrutturata. Sono passati anche Moggi, Giraudo e Bettega le penalizzazioni e gli scudetti di “cartone” portati via. Nel mentre sono passati fra gli altri solo Zidane e Cristiano Ronaldo, Del Piero, Buffon e Chiellini che hanno vinto pure una Coppa del Mondo.
Insomma per farla breve due mondi diversi, uno abituato a vincere e stravincere con almeno 15 milioni di tifosi in Italia ed una cinquantina nel mondo e l’altro abituato a vivacchiare con un milioncino di tifosi che più che altro sono degli eroi di resilienza.
Ne è passata di acqua sotto Ponte Isabella ed il derby di oggi con vista Europa, fortemente voluta dalla Juventus e vissuta quasi come un fastidio in casa granata (non dai tifosi) ha comunque un pronostico difficile. Un po’ la crisi esistenziale bianconera dopo i lussi di Andrea Agnelli, un po’ per le continue polemiche in casa Toro ad esempio con un Mister che si è già dimissionato.
Vedremo se il Toro arriverà a 3 Derby in trentanni o se la Juve si porterà via i punti che le servono per sognare oltre al mondiale per Club anche la Champions League.
Della stracittadina dei tempi di Pulici e Bettega, di Claudio Sala e Causio, non è rimasta nemmeno l’ombra e non per colpa dei bianconeri.