I test invernali lanciano un chiaro messaggio per il prossimo Campionato di Moto GP.
Dopo sei giornate complessive di test ufficiali (senza considerare dunque lo shakedown) tra Barcellona, Sepang e Buriram, si è conclusa finalmente la pre-season della MotoGP in vista del Mondiale 2025. L’inverno ha consolidato la sensazione di poter assistere ad un vibrante testa a testa per il titolo iridato tra Marc Marquez e Francesco Bagnaia, due tra i piloti più talentuosi della griglia che hanno inoltre a disposizione almeno sulla carta la miglior moto del lotto.
Il fenomeno spagnolo, promosso dal team Gresini alla squadra factory Ducati, ha recitato un ruolo da protagonista nell’ultima finestra di test in Thailandia, trovando subito un buon feeling con la sua GP25 e dimostrandosi estremamente competitivo sia sul giro secco che soprattutto nei long-run per simulare la Sprint ed il Gran Premio.
L’otto volte campione iridato ha vissuto una due giorni di collaudi senza grandi intoppi al contrario del suo nuovo compagno di box Bagnaia, frenato nel day 1 da una lunga serie di problemi tecnici che lo hanno costretto a dover rincorrere un po’ per completare l’intero programma di lavoro. Pecco non ha potuto mostrare dunque tutto il suo potenziale, facendo comunque intravedere degli spunti interessanti a livello di passo con gomme usate.
La casa di Borgo Panigale, in contumacia dell’infortunato Fabio Di Giannantonio, può sorridere anche per l’ottimo rendimento con la GP24 di un Alex Marquez (su tutte le piste) in forma smagliante e di un redivivo Franco Morbidelli (specialmente in Malesia), senza sottovalutare in prospettiva i buoni riscontri del giovane rookie Fermin Aldeguer.
La forbice prestazionale tra Ducati e le altre moto potrebbe comunque assottigliarsi rispetto alla scorsa stagione (in cui le GP24 avevano veramente un vantaggio enorme sulla concorrenza), quindi attenzione in primis all’Aprilia del campione mondiale in carica Jorge Martin (assente nei test di Buriram per infortunio) e di un convincente Marco Bezzecchi. Da segnalare anche la crescita di Yamaha e Honda, dopo la debacle dell’ultimo biennio, mentre KTM sembra affidarsi quasi esclusivamente al talento di Pedro Acosta per competere ai piani alti della classifica.