Ma basta …

Ancora insulti razzisti questa volta nel mirino Kean.

Ancora razzismo nel mondo del calcio.

Stavolta il bersaglio è Moise Kean, centravanti della Fiorentina e della Nazionale che dopo aver deciso la sfida di giovedì scorso con una doppietta, ieri a San Siro non è riuscito ad incidere come avrebbe voluto.

Ma il fatto davvero vergognoso è accaduto sui social, con tutti i messaggi razzisti ricevuti da Kean su Instagram una volta finita la partita: “Godo scimmia”, “Stasera non balli, sporca scimmia”, “Ciao scimmione, femminuccia”, oppure “Fai vedere i muscoli, scimmia”. L’attaccante viola, all’ennesimo insulto, si è stufato e ha deciso di postare, con nomi e cognomi, gli autori degli insulti. E nell’ultima storia pubblicata commenta: “Ancora, nel 2025…” e le emoticon del vomito.

Come diceva l’ormai lontano nel tempo Maurizio Costanzo: “La madre dei cretini è sempre incinta” e quindi non c’è da stupirsi se continuano ad esserci “persone” che pensano non si sa per quale diritto divino di essere superiori o quantomeno autorizzati ad insultare nei modi classici di chi deve aver trovato coda quando distribuivano l’intelligenza.

Spiace ma se non ci sono le punizioni adeguate per chi, denotando pure un’intelligenza precaria, insulta non rendendosi conto che si può tranquillamente risalire al suo indirizzo, questa solfa è destinata a continuare.

Ormai sappiamo che il mondo è pieno di “filosofi da cameretta” che, nella penombra nel loro lettino, pensano di essere depositari di verità al resto del mondo sconosciute. Ecco bisognerebbe riportarli nel mondo reale: un bel mesetto di servizi sociali, con tanto di ramazza in mano per 8 ore al giorno sabati e domeniche incluse a pulire le strade.

Siamo convinti che il prossimo insulto, che dovrebbe costare il raddoppio del periodo di ramazza, si fermerebbe in gola e sicuramente le dita diventate callose per la ramazza di prima, si fermerebbero prima di digitare insulti vari.

Ma che tristezza.

Redazione

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