Sempre più lontani

Dusan Vlahovic in panca con Motta che non lo guarda mai.

Siamo agli stracci“, la rottura fra Thiago Motta e Dusan Vlahovic orami è evidente che è insanabile.

Il siparietto di ieri sera quando Dusan non viene mai mandato nemmeno a scaldarsi e dopo l’ultimo cambio si alza e se ne va dalla panchina, salvo poi tornarci perché non può andare da nessuna altra parte, ha sancito il punto di non ritorno nel rapporto fra i due.

Certo Vlahovic guadagna troppo, sicuramente la Juventus farebbe volentieri a meno della valanga di euro che deve tirare fuori mensilmente per lo stipendio del giocatore, ma è altrettanto vero che al momento della firma del contratto capestro Dusan non ha puntato la pistola per estorcere condizioni migliori.

Il comportamento di Motta suscita parecchie perplessità, ma subito dopo il pensiero va a Giuntoli che continua ad alimentare l’ego e la panchina di un allenatore che lascia perplessi.

Sono i modi che non piacciono, sono le parole nascoste fra le righe che infastidiscono, è il modo di fare da “unto dal Signore” che lascia l’amaro in bocca, è anche però il continuo alimentare il numero dei giocatori messi a sua disposizione a lasciare perplessi.

Vlahovic è così una pippa da non meritare nemmeno qualche minuto in campo? Sicuramente Kolo Muanì è dotato di scatto e tecnica migliori ed anche di buona sorte, visti i 5 gol in tre partite, ma non è che Dusan non abbia mai segnato in questo campionato.

C’è differenza fra l’accantonare definitivamente senza troppe moine alcuni e l’insistere su altri che stanno facendo malissimo ma che trovano continuamente spazio nella formazione bianconera, ma qui stiamo parlando di Vlahovic e quindi è inutile fare l’elenco di chi è stato messo alla porta.

E’ evidente che il giocatore nei piani della società sarebbe dovuto partire in questa sessione di mercato. Forse c’è stata pure la possibilità e noi non la conosciamo, ma il suo passaggio da indispensabile a panchinaro proprio mentre il mercato si stava chiudendo qualche dubbio lo fa venire.

Non prevediamo un epilogo a lieto fine per questa vicenda, ma forse a fine stagione verranno fatti conti dei soldi spesi, alcuni probabilmente sprecati e quello sarà il momento in cui probalmente alcune certezze crolleranno.

Ma in fondo però che finisca bene o male sia per l’ego di Thiago e per il portafogli di Dusan, la differenza non ci sarà: uno continuerà a camminare troppo fiero sulla terra e l’altro di sicuro non morirà di fame.

Redazione

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