Si cade troppo in Moto GP

Campanello d’allarme in Moto Gp le moto imbizzarrite sbalzano i piloti.

Il numero di cadute sin dal primo giorno dei test della MotoGP a Sepang è un segnale di allarme per quel che potrebbe accadere nelle prove ufficiali e nelle gare, a cominciare dal GP di Thailandia del 28 febbraio-2 marzo.

Non siamo alle solite innocue scivolate, ma a paurosi (e spettacolari) highside, con fratture che costringono già piloti di primo livello, a cominciare dal campione del mondo Jorge Martin, a saltare i prossimi test ed essere operato per poi presentarsi ai primi round iridati non proprio in forma, non solo fisicamente. 

Certo, in MotoGP c’è già un clima surriscaldato, specie per i movimenti piloti che ci sono stati da una Casa all’altra, da un Team all’altro. Basti pensare all’arrivo di Marc Marquez in Ducati ufficiale, nuovo compagno di squadra di Pecco Bagnaia.

Nei team, nessuno escluso, la tensione è salita: chi aveva gap importanti tecnicamente (come Honda e Yamaha) sta facendo di tutto per recuperare e chi era già competitivo ma non vincente (come Aprilia e Ktm) pensa che, anche grazie al supporto di piloti-fuoriclasse, il 2025 sia l’anno buono per potersi giocare il mondiale con le Rosse di Borgo Panigale, sostanzialmente alla pari.

Il fatto è che, così come i piloti non sono tutti uguali, anche le moto non sono tutte uguali.

I bolidi di Borgo Panigale, in primis le due moto ufficiali ma non solo quelle, hanno fatto nelle ultime stagioni la differenza. Di motore, ma non solo.

Quando Marc Marquez diceva: “Nessuno ha la trazione di Ducati” diceva il vero. Così nel 2023 e nel 2024 quando Mir e Marquez davano piegati lo stesso gas di Bagnaia e di Martin finivano per lo più a terra, anche con spaventosi high side.

A pagarne le conseguenze, come noto, è stato soprattutto Marquez anche se, alla fine, è stato premiato con l’ingresso nella Ducati Casa, quindi pronto a puntare diritto al suo titolo N° 9.

Redazione

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