Segnali dal futuro

Ottima partita della Juventus contro il Milan e si vede la mano dell’allenatore.

La partita di ieri sera contro il Milan ci lascia fondamentalmente due messaggi per il futuro della Juventus: il primo è che finalmente si vede la mano di Thiago Motta ed il secondo che la parabola di Vlahovic in bianconero volge irrimediabilmente alla fine.

Siamo onesti e non vogliamo salire sul carro del vincitore: la nostra fiducia nei confronti di Motta era ai minimi storici ed eravamo convinti che la partita contro i rossoneri sarebbe stata l’ennesimo pareggio senza molto costrutto e con molti interrogativi.

Quando nella formazione non abbiamo letto il nome di Vlahovic abbiamo pensato al più classico All-in in stile Texas Hold’em Poker. Thiago si gioca tutte le sue carte in una partita fondamentale per la rincorsa Champions. Ed ha avuto ragione lui.

Bella Juve, bella partita bei giocatorini che crescono, bel gioco e bianconeri che ribattono colpo su colpo senza paura, con un po’ di incoscienza ma tanta, tantissima voglia. Certo anche un po’ di fortuna quando si incarta in difesa concedendo al Milan occasioni che però non è in grado di sfruttare.

Stupisce la crescita di Mbangula, in positivo ovviamente, uno stantuffo con i piedi buoni e le idee chiare, ma anche la capacità tattica e fisica di Khéphren Thuram e la duttilità di Weah che quando lo butti dentro combina sempre qualcosa di buono e a cui daremmo più spazio.

Insomma veramente una buona Juventus a cui se aggiungiamo i rinforzi che stanno arrivando dal mercato invernale, come dire, ci sarà da divertirsi. Kolo Muani nelle ripartenze se ben innescato può diventare devastante e una volta registrata la difesa sinceramente vediamo comodaente la Juve fra le squadre che lottano per la Champions.

In prospettiva la crescita bianconera fa decisamente ben sperare, se continua in questo modo è facile che riuscirà a rosicchiare punti a quelle davanti ma soprattutto cercare di andare avanti il più possibile in Champions.

Vlahovic. Qualche minuto per giustificarne la presenza ma il messaggio è chiarissimo per lui il posto fisso alla Zalone è una chimera. Forse visto il rinnovo che non arriva mentre sono sicuramente alle viste panchine in stile Federico Chiesa della scorsa stagione, fossimo in lui e nel suo procuratore inizieremmo a guardarci ben bene intorno. Il rischio è quello di finire ai margini della squadra ed in questo momento della sua carriera, quello del definitivo salto di qualità, il rischio di perdersi è concreto.

Redazione

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