L’Everton è di Roundhouse Capital Holdings Limited, parte del gruppo Friedkin.
Dopo la Roma, dunque, i Friedkin entrano anche nella Premier League, questo il comunicato dell’avvenuto passaggio di mano.
“L’Everton Football Club è stato acquisito da Roundhouse Capital Holdings Limited (Roundhouse), un’entità all’interno di The Friedkin Group (TFG). La transazione è stata finalizzata in seguito a un accordo tra Blue Heaven Holdings (BHH) di Farhad Moshiri e Roundhouse per la vendita della quota di maggioranza di BHH nel Club. L’accordo ha ricevuto le necessarie approvazioni normative dalla Premier League, dalla Women’s Professional Leagues Limited, dalla Football Association e dalla Financial Conduct Authority”.
Così Dan Friedkin si presenta ai suoi nuovi tifosi:
“Cari Evertoniani, Dopo il completamento dell’acquisizione dell’Everton, desidero esprimere la mia gratitudine per il vostro continuo supporto e presentare il nuovo presidente esecutivo dell’Everton, Marc Watts. Sono immensamente orgoglioso di accogliere uno dei club calcistici più storici d’Inghilterra nella nostra famiglia globale, The Friedkin Group. L’Everton rappresenta un’eredità orgogliosa e siamo onorati di diventare custodi di questa grande istituzione. Il Gruppo Friedkin è una famiglia diversificata di aziende con un’impronta globale che abbraccia settori come sport, automotive, intrattenimento e avventura.
In tutti i nostri sforzi, ci impegniamo a offrire esperienze straordinarie che accendano le passioni delle persone. Siamo entusiasti di portare questa etica all’Everton e alla città di Liverpool.
Sebbene siamo nuovi nel Club, comprendiamo appieno il ruolo fondamentale che l’Everton svolge nella cultura locale, nella storia e nella vita degli Evertoniani qui e in tutto il mondo. Siamo profondamente impegnati a onorare questa eredità contribuendo positivamente alla comunità, all’economia e alle persone di questa straordinaria città. Grazie ancora una volta per il vostro continuo supporto“.
Vedremo se mai Everton e Roma incroceranno le loro strade che cosa succederà e se è possibile che non ci siano limitazioni a questo tipo di “incroci pericolosi”.