Che peccato per la Dea

Alla fine gli uomini di qualità indirizzano la partitissima fra Atalanta e Real Madrid.

Basta guardare la linea dei marcatori: Mbappé, Vinicius, Bellingham. I tre fenomeni di Ancelotti battono il collettivo di Gasperini, che esce a testa altissima da una sfida giocata alla pari e fino alla fine coi campioni d’Europa.

Sconfitta solo nel risultato, che è pure la cosa che conta di più, ma che non intacca di una virgola l’entusiasmo e la spinta del popolo bergamasco.

Atalanta che esce sconfitta di nuovo dal Real Madrid, ma mettendo in campo una prestazione di grande spessore e una partita che, per i puri e semplici amanti del calcio, è stata una gioia per gli occhi – a oggi, quest’ultima, sempre più una rarità. 

Una riflessione però bisogna farla sul tecnico dell’Atalanta Gasperini.

Perché se è vero che con una sola Europa League in bacheca ci sono un’infinità di tecnici nostrani che hanno vinto più di Gasperini, altrettanto importante ai fini di questa riflessione è che la discriminante non può essere solo ed esclusivamente ‘la vittoria’. 

Dai Giovanni Trapattoni ai Marcello Lippi; dagli stessi Carlo Ancelotti, Fabio Capello o Arrigo Sacchi, il pokerissimo di questi nomi è sicuramente nel Gotha del calcio italiano e non solo. Scudetti, titoli all’estero, trionfi europei di tutti i tipi e qui dentro, per non farsi mancare niente, anche due finali della Coppa del Mondo: una persa e una vinta ai rigori. I traguardi collettivi messi insieme da questi 5 nomi – a parere di chi vi scrive queste righe i più grandi 5 allenatori italiani di sempre – fanno semplicemente impressione.

Eppure, a nessuno di questi, è mai riuscito quello fatto da Gasperini: prendere un club e trasformarne completamente la storia. 

E se Retegui che è un buon giocatore ma non è Mbappé l’avesse appoggiata in porta al posto che alzarla sopra la traversa oltre all’onore l’Atalanta si sarebbe portata a casa anche un sacrosanto punto.

Redazione

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