Il tennista n°1 al mondo raggiunge la Nazionale per la Coppa Davis.
Sinner non ha ancora portato a termine la sua missione: c’è una Davis da confermare.
Giovane leader, come lo scorso anno, quando proprio qui a Malaga condusse l’Italia al trionfo di Coppa Davis. Jannik, campione domenica sera a Torino, è arrivato in Andalusia per completare l’opera e dare un’altra pennellata di azzurro all’Insalatiera d’argento. I compagni lo aspettavano e lui non si è fatto attendere nonostante la settimana trionfale appena conclusa.
Una dimensione, quella della squadra, che gli calza a pennello. Un fenomeno che sa fare gruppo, scherzare con i compagni, affidarsi al capitano Filippo Volandri senza atteggiamenti da primadonna.
A Bologna, dopo il trionfo dello Us Open, Jannik non ha giocato. Di concerto con la federazione e con Volandri, ha raggiunto il gruppo prima dell’ultima partita.
Voleva esserci, ma doveva preservarsi dopo due settimane al limite. Si è messo nel box e ha tifato, spinto, indicato. È stato un prezioso alleato della squadra anche senza prendere in mano la racchetta. Ha dato conferme a Berrettini e applaudito Cobolli.
Il capitano Filippo Volandri oggi avrà tutta la squadra a disposizione, svolgerà un allenamento mattutino e inizierà a schiarirsi le idee per l’operazione Argentina. È possibile che il capitano Coria decida di “sacrificare” il numero 1 Sebastian Baez contro Jannik Sinner per poter schierare contro Lorenzo Musetti o Matteo Berrettini Francisco Cerundolo, il più in forma del gruppo. Volandri sa di poter contare su tutti i suoi: “Sono ragazzi che mi hanno sempre dato la massima disponibilità e con cui si lavora in armonia“.
Jannik poi ha la capacità di azare il livello dell’intero gruppo, innescare un circolo virtuoso per cui tutti riescono a dare il meglio.