Vince il GP comandando dall’inizio alla fine Max Verstappen.
Sono quei Gran premi del mattino in cui ti chiedi per quale motivo ti sei svegliato prima.
Caffè e partenza che è poi l’unico momento adrenalinico, ti tengono sveglio per la prima mezz’ora e se non fosse per la telecronaca urlata in perfetto stile Caressa o cronista brasiliano il sonno avrebbe vinto in fretta la “gara”.
Pronti via e tutto come in partenza e se non fosse per il sorpasso di Hamilton tutto rimarrebbe uguale fino alla bandiera a scacchi.
Certo Max è un fenomeno perché con una macchina inferiore tiene dietro le due McLaren che vanno di più aiutato anche da Norris che non fa mai quella cosina in più anzi ne fa sempre una in meno accumulando decimi che si trasformano in secondi e che gli impediscono di avvicinarsi al campione olandese.
Se ci aggiungiamo che pur avendo qualche cosa il più il suo compagno di banco Piastri ovviamente non può osare un sorpasso pericoloso, la frittata è fatta: prima la Red Bull e dietro le due papaya.
Andando a cercare qualche nota positiva per le rosse di Maranello che a panino si tengono in mezzo le Mercedes, diciamo che Charles Leclerc ha sfoderato una prova solida ed il 4° posto in attesa degli aggiornamenti che speriamo siano migliorativi, mette le Ferrari più o meno in linea con Mercedes e Red Bull.
Si perché se non fosse per Super Max che guida come un alieno alienato, sempre con lo stesso tempo, sempre con la stessa foga, sempre davanti, giro dopo giro la Red Bull sarebbe dietro e se ne è accorto Tsunoda che sicuramente ha fatto eglio di Lawson ma che comunque è un bel po’ dietro.
Bella la pista di Suzuka per carità, accademia della F1 però se non ci sono punti di chiara possibilità di sorpasso molto presto diventerà come Montecarlo dove per vedere qualcosa di diverso devi guardare gli spalti cercando qualche coreografia fra gli spettatori giapponesi.