Sono partite le prime prove di F1 in Bahrain bene la Ferrari.
Hamilton ha passato due mesi a studiare.
Lezioni di italiano e lezioni di Ferrari. Dal mattino presto in fabbrica per parlare con gli ingegneri, prendendo appunti sulla sua agenda come un alunno modello, e poi a provare al simulatore la macchina del 2025 che non era ancora nata. Ha dormito su un motorhome, per essere presente tutti i giorni risparmiandosi gli spostamenti in elicottero da Milano Linate, e si è calato appieno nella realtà di Maranello come aveva fatto Michael Schumacher al suo arrivo trent’anni fa.
Tutto questo per arrivare pronto alla gara del debutto con il Cavallino a Melbourne (16 marzo). Ma intanto Sir Lewis Hamilton il primo esame da baronetto rosso dovrà sostenerlo da oggi a venerdì nei test in Bahrain.
L’effetto show creato dal binomio Hamilton-Ferrari, unione di due icone, ha creato un’attesa senza precedenti.
Per i team sarà l’unica sessione in pista prima del via in Australia e perciò importantissima. Bisogna scoprire il potenziale delle nuove macchine, mettere alla prova l’affidabilità delle componenti e far girare al meglio gli ingranaggi delle squadre in vista dell’esordio, cosa difficile da fare in soli tre giorni.
Soprattutto per Hamilton, che ha avuto meno di due mesi per ambientarsi con l’aiuto del team principal Frederic Vasseur e del suo ingegnere di macchina Riccardo Adami, ma non ha alle spalle sette anni da ferrarista come il beniamino di casa Charles Leclerc.
Il fuoriclasse inglese, seguito in Bahrain dalla fisioterapista Angela Cullen come ai tempi dei trionfi Mercedes, l’ha definita «una nuova vita» e ha confessato di «avere sentito un’energia magica». Ma ha anche sottolineato quanto sia grande la sfida: “Mi ci sono voluti sei mesi per cogliere la prima vittoria con la Mercedes. Però qui alla Ferrari ogni cosa è molto diversa, dal modo di lavorare a quello con cui si sistema l’assetto, e io devo abituarmi adattando il mio stile di guida alla vettura”.
Il fuoriclasse inglese, seguito in Bahrain dalla fisioterapista Angela Cullen come ai tempi dei trionfi Mercedes, l’ha definita «una nuova vita ho sentito un’energia magica».
Ma ha anche sottolineato quanto sia grande la sfida: “Mi ci sono voluti sei mesi per cogliere la prima vittoria con la Mercedes. Però qui alla Ferrari ogni cosa è molto diversa, dal modo di lavorare a quello con cui si sistema l’assetto, e io devo abituarmi adattando il mio stile di guida alla vettura“.