Naufraga la Juve nel mare tempestoso della Champions.
“Dopo una sconfitta non punto il dito contro i singoli, se non riusciamo ad essere superiori all’avversario la responsabilità è mia. Kalulu dobbiamo valutarlo. Non se la sentiva di continuare, speriamo non sia grave e che possa esserci per la prossima partita. Non credo sia semplice“.
In quattro parole Thiago Motta sintetizza problemi che non paiono francamente risolvibili nel breve giro di qualche giorno e francamente che la responsabilità sia sua è fuori di dubbio, anche se la deve dividere con la Dirigenza bianconera, che gli ha permesso di fare il bello ed il cattivo tempo portando la squadra ad aver paura di quello che fa in campo, senza mai intervenire. Almeno per quanto ci è dato sapere.
Oggi non pensiamo che sia una giornata facile per lui, sicuramente “ai piani alti” qualcuno avrà storto il naso e non poco per vedere il pasticcio infinito che si è creato.
L’impressione fondamentalmente è questa: chi non segue i dettami del Mister viene tagliato fuori ed in campo si vede che i giocatori hanno paura di sbagliare per non essere relegati in panchina.
La squadra lentamente si è ripiegata su se stessa, corre male ed occupa peggio il campo. Ripartenze lente e macchinose rendono la Juve prevedibile e non ce la si può prendere con Vlahovic che non segna, perchè se non gli arriva nemmeno un pallone è anche difficile che combini qualcosa.
Douglas non ci è nemmeno dispiaciuto, ma fa quasi sempre il passaggio corto e all’indietro senza innescare mai la manovra e sbaglia passaggi che francamente nemmeno nelle serie minori si vedono. Ed è costato un patrimonio, anche lui timoroso ed involuto.
Dusan deve averne le scatole talmente piene di Motta e del fatto che non riesce mai a ricevere un pallone degno di questo nome che pensiamo alla sera vada a dormire con l’estratto conto della banca per farsi passare il nervoso. E’ la sua unica soddisfazione in bianconero.
Motta … ci vorrebbero due libri per raccontare tutto. In estrema sintesi ci vien da dire che a furia di tagliare, sorridere sornione in faccia alle critiche con l’aria di chi pieno di verità in tasca, alla fine si ritrova con le sue scelte che gli si rivoltano contro.
Danilo? E chi lo vuole, se ne vada e pure in silenzio … et volià si infortuna anche Kalulu ed ora quanto sarebbe servito. Forse il dire “scelte fantasiose” significava dire scelte piene di pomposa sicurezza e senza la minima lungimiranza, perchè se è vero che non si potevano prevedere gli infortuni dei difensori e anche vero che un minimo di accortezza ci vorrebbe. Per non parlare della buona creanza.
Il gioco non c’è, la squadra appare spaventata, l’allenatore un po’ troppo ciecamente arrogante e fors equalcuno ieri sera nello spogliatoio ha fatto vedere la fotografia di Sarri a Thiago, ricordandogli che lui è stato mandato via anche con lo scudetto cucito sulla maglia.