Sinner soffre un poco nel primo set ma poi vince senza problemi.
Sinner parte male nella semifinale contro Ben Shelton, sempre che male si possa chiamare un match chiuso in tre set 7-6 6-2 6-2 contro uno dei giovani più promettenti del panorama mondiale tennistico, anche se ha solo un anno in meno di Jannik.
Alla finale finale quindi “il nostro” ci arriverà un pochino più stanco di Zverev che ha faticato solo un set contro l’infortunato Djokovic ma di sicuro non è un cruccio questo per lui, anzi i due set in più disputati per come sono andati, sono sembrati un ottimo allenamento.
Non se la prende nemmeno per il tifo dichiarato di Nole nei confronti del suo avversario: “Si conoscono da tanto tempo e sono amici”, ha tagliato corto Sinner smorzando sul nascere ogni tipo di polemica ed ha fatto bene.
Noi invece che siamo solo “tifosi” diciamo che la battuta di Djokovic, che già aveva fatto comunella con Kyrgios sul caso del presunto doping, è una ennesima caduta di stile da parte del tennista serbo. Va bene cercare di innervosire sempre l’avversario più forte ma forse in certi momenti sarebbe meglio tacere.
Intanto si scatena la polemica sul fatto di poter vedere la partita in chiaro. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha aspettato fino agli ultimi giorni utili una risposta dal Comitato di contatto della Commissione europea. Ma da Bruxelles il sospirato sì non è arrivato.
Per eventi “di particolare rilevanza per la società di cui è assicurata la diffusione su palinsesti in chiaro” era quello a cui si appellava per queste manifestazioni: la finale e le semifinali di Coppa Davis, della Billie Jean King Cup e della United Cup, alle quali partecipi la squadra nazionale italiana; la finale e le semifinali dei tornei del Grande Slam, di Atp e Wta Finals, di Atp Masters 1000 e Atp 500, di Wta 1000 e 500 e degli Internazionali d’Italia, ove presenti atleti italiani.
La lista è stata inviata al Comitato di contatto della Commissione europea. Risposta? “Troppi eventi, dovete sfoltirla”. Il ministero lo ha fatto e a novembre ha scritto nuovamente a Bruxelles. Nell’ultima versione, più asciutta, ci sono anche le finali degli Slam con italiani in campo, cioè quella categoria di eventi tornata alla ribalta in questi giorni di passione australiana. Dall’Europa, però, non è ancora arrivato il nulla osta. Se ne parlerà, in caso, per il Roland Garros.