Djokovic zero feeling australiano

Proprio non riescono a volersi bene Djokovic e l’Australia.

Si parte da lontano ovvero quando al non vaccinato Nole viene impedito l’accesso nel paese durante la pandemia Covid.

Poi ci si mette la TV ufficiale con il “giornalista” Tony Jones che probabilmente per guadagnarsi le copertine o forse solo proprio per stupidità mentre si fa riprendere con sullo sfondo i tifosi serbi di Djokovic candidamente dice: Bentornati al Melbourne Park – le sue parole – dove potete vedere i fan di Djokovic, che urlano. I cori sono davvero straordinari“. E poi con un tono ironico: Novak è sopravvalutato. Novak è un fallito. Novak, eliminatelo. Cavolo, sono contento che non mi sentano. Comunque, passiamo al tennis“.

Nole praticamente diserta il classico appuntamento con il pubblico nel dopo match ed ora dopo che Acaraz lo ha accusato dopo il match in cui è stato sconfitto di fingere gli infortuni (sul finire del 1° set si era fermato probabilmente per spezzare il ritmo dell’avversario).

Ora per il secondo giorno di fila Novak Djokovic ha cancellato il suo allenamento a Melbourne, dove venerdì giocherà la dodicesima semifinale degli Australian Open della sua carriera, sfidando la testa di serie numero 2 Alexander Zverev.

Il serbo, reduce dalla stupenda vittoria contro Carlos Alcaraz, già nei quarti aveva accusato un problema alla coscia sinistra, tanto che era stato costretto, sul 5-4 del primo set a favore di Alcaraz, a ricorrere ad un medical time out.

Problema che a quanto pare potrebbe essere più grave del previsto, se è vero che Nole ha rinunciato anche giovedì all’allenamento. I tifosi lo attendevano sul campo numero 16, alle 14, ma il 10 volte vincitore degli Australian Open non si è fatto vedere, e non si è allenato nemmeno nei campi indoor. 

Non un inedito, per Djokovic, che già altre volte in passato, soprattutto in età tennisticamente avanzata (a maggio compirà 38 anni), ha preferito ricaricare le pile in altro modo, staccando completamente per recuperare le energie anche senza toccare la racchetta. Certo, farlo per due giorni di fila è inusuale anche per uno come lui, ma la sua presenza nella semifinale di domani non è in discussione.

Nel frattempo, continua la lite tra lui e i media australiani.

Dopo il caso Tony Jones e le scuse per le parole del giornalista contro il serbo, ora i giornali mettono in discussione l’infortunio, con l’accusa, nemmeno troppo velata, a Djokovic di fingere malesseri fisici per deconcentrare l’avversario (Alcaraz, in questo caso) e di fare giochi mentali.

Prima John McEnroe, che ha apertamente detto di non credere all’infortunio di Nole nel quarto di finale, dopo la stampa australiana, che sul The Age, il principale quotidiano di Melbourne, ha sparato un titolone che lascia poco spazio alle interpretazioni: “Infortuni tattici e recuperi miracolosi fanno parte del gioco di Djokovic”. Più chiaro di così.

Redazione

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