Prima uscita di Jannik all’Australian Open “Cerco la felicità nelle piccole cose e nelle persone che amo”.
Sinner piace e piace tanto anche in Australia questo ragazzo che ama le cose semplici e che prova a fare del suo meglio anche in altri sport certamente non bene come nel tennis, che cerca il lato positivo delle cose ed ama stare con le persone a cui vuole bene.
Ovviamente suscita invidie tra chi non è arrivato al suo livello pur avendone il talento (Kyrgios) e anche in chi ha vinto tutto (Djokovic), ma lo spirito di Jannik e quello di un ragazzo che cerca la serenità.
Il ricorso al Tas della Wada è ancora pendente, si infila nella mente di Sinner, nei discorsi della gente, nella curiosità dei media, nel chiacchiericcio dello spogliatoio. Per non farsi travolgere, allora, la ricetta è solo una: “Fare cose che mi danno gioia, soprattutto in questo momento, mi aiuta. E mi aiuta anche essere circondato da persone che conosco e mi conoscono bene, che tengono a me come persona oltre che come giocatore di tennis“.
Anche così si sopportano le polemiche in cui lui, saggiamente non si lascia trascinare: “Non credo di dover rispondere a quello che dice Nick Kyrgios o altri, perché so di non aver fatto niente di male. Djokovic ha detto che se pensa a me gli viene in mente lo sci? Mah, sarà perché lui ha sciato in passato…”.
La Volpe rossa sa come muoversi tra i pali stretti delle provocazioni, tace e lavora. A testa bassa come sempre: “Dall’anno scorso, quando qui ho vinto il primo Slam, sono cambiate tante cose. Dentro e fuori dal campo. Negli ultimi 12 mesi ci sono state tante prime volte, tante cose nuove che ho imparato. Ma penso che a 23 anni ci siano ancora tante cose in cui posso crescere e fare esperienza“.