Affare bloccato: c’è l’interesse ma non la volontà di spendere tanto anche Danilo resta in stand by.
A gennaio, tranne in rari casi, conviene dare un occhio alle spese e tirare un po’ la cinghia ed i quindici milioni richiesti dal Chelsea per Casadei sono un colpo basso al bilancio del Napoli.
Cesare Casadei è ancora un bambino (22 anni domani), ha ancora i tratti dell’enfant prodige, al Chelsea non trova spazio, al Napoli qualcosa raschierebbe con quei tre che avrebbe davanti, ma Antonio Conte è un richiamo dell’anima, l’uomo che lo trascinò ad Appiano con i titolari dell’Inter, e (ri)provarci è una tentazione forte.
Il Chelsea, che per averlo mise mano ai conti correnti (15 milioni, of course) non vuole minus-valenze, bussa a sterline ed aggiunge richieste non proprio invitanti come una percentuale alla rivendita: Giovanni Manna, il diesse, se ne sta buono, riflette e osserva, aspetta comunque di capire se Jacopo Fazzini (22 anni a marzo) ha maturato la sua scelta e intanto pensa di strappare uno sconto. A prezzo vantaggioso, Casadei resta il centrocampista da inserire in organico per tanti, vari buoni motivi: è giovane, è italiano, è fisico, è già pieno di calcio internazionale (soltanto 424’ in questi cinque mesi con il Chelsea e mai in Premier; però prima, stagione scorsa, tanto Leicester e pure un bel po’ di blues), resta il gioiellino dell’Under 21 e il profilo adatto sul quale investire.
Danilo – la Juventus preferirebbe (ovviamente) cederlo in presenza di un indennizzo, che il Napoli non ha mai valutato di riconoscere per un calciatore che fra cinque mesi andrà in scadenza. E quindi, sarà lotta di nervi o semplicemente strategia.