Lotta per evitare la B diviso 8

In questo momento sono ben otto le squadre in lotta per non retrocedere.

Ballano in otto, tremano in otto.

Dal Lecce al Monza. Dopo 17 giornate, a due dal giro di boa, la lotta salvezza è racchiusa in sei soli punti, dai 10 del Monza, ultimo da solo, ai 16 di Genoa e Lecce che hanno qualche timore in meno. Ma a Torino hanno paura che se i granata non daranno segni di vita presto si aggiungeranno al gruppone.

L’ultima tornata prenatalizia ha prodotto un altro esonero, quello di Alessandro Nesta a Monza, sostituito da Salvatore Bocchetti. Ma tra queste otto squadre, solo altre due, Genoa e Lecce, hanno cambiato guida tecnica. Da Gilardino a Vieira i liguri, da Gotti a Giampaolo i salentini.

Genoa 16 punti – Si è passati dalle cessioni eccellenti, Retegui, Gudmundsson e Martinez, al ritorno in Italia di Mario Balotelli, al cambio di allenatore, da Gilardino a Vieira, al cambio di proprietà.

Ora comanda il romeno Dan Sucu. Che dovrebbe presentarsi al Ferraris il 12 gennaio per la sfida col Parma. Delicatissima. Vieira è partito bene, è inciampato solo col Napoli. Ha riscoperto Zanoli e Miretti, diventate due ali di qualità per l’ottimo Pinamonti, gia a quota sei. Il cammino del Gila, che si è sobbarcato tutti i problemi iniziali tenendo unito lo spogliatoio, era stato meno esaltante. Ma il Genoa per reggere dovrà almeno tenere gli uomini che ha senza sacrificare il richiestissimo Frendrup. Che costa 20 milioni. Se arrivano davvero, difficile che la proprietà dica di no.

Lecce 16 punti – La squadra oggi spinge di più, prima badava maggiormente all’equilibrio. Il Lecce insegue un obiettivo: la terza salvezza di fila in A.

Può riuscirci, ma deve recuperare qualcuno degli infortunati. Pierret è già tornato. Può dare una consistente mano in mediana dove sta emergendo Berisha che Gotti aveva lanciato, ma poi aveva perso per infortunio. Mancano all’appello Banda, Gallo e Gaspar, assenze pesanti. E’ stato recuperato il difensore Bonifazi e Tete Morente sembra decisamente più attivo e ha numeri balistici che portano gol. Così come l’esperto Ante Rebic, tornato pure lui alla rete. Il Lecce ha il vantaggio di aver battuto Cagliari, Verona, Venezia e Monza. Non è poco. E con la Lazio la squadra in 10 ha lottato fino alla fine.

Parma 15 punti – Partita forte sembrava il preludio a un torneo tranquillo per una neopromossa e invece la situazione non è buona.

Aver tenuto la base dello scorso anno significa programmare con coscienza. Ma ora serve uno scatto. Sabato un bello spareggio con il Monza, poi la trasferta contro il Torino per i ragazzi di Pecchia, che gode di grande fiducia da parte dell’americano Krause. A Man, Bonn, Mihaila si chiede qualcosa in più davanti. Ma soprattutto è la difesa che al mercato di gennaio andrà risistemata. Gli 11 gol subiti nelle ultime tre partite fanno suonare l’allarme. Sono 33 i gol presi. Solo il Verona ha fatto peggio.

Como 15 punti La ricca proprietà e un mercato fatto di talenti, giovani da esplorare, calciatori navigati e qualche figurina avevano fatto pensare che sul lago di Como fosse nata una nuova forza che avrebbe scalato posizioni da subito.

Il Como resta però una neopromossa, con un allenatore bravo, Cesc Fabregas, che ha idee e produce un ottimo calcio, ma tante disattenzioni vanno limate. Per come gioca, al Como mancano sicuramente dei punti. Il talento di Nico Paz è notevole, Cutrone ricama e segna pure, qualche problema c’è dietro.

La realtà è che deve battagliare per salvarsi e nella bagarre il fioretto è meglio usarlo con parsimonia. Serve gente abituata a lottare, non altri innesti che creano solo scompiglio in una rosa già ampia.

Verona 15 punti Nessun pareggio. E 12 sconfitte. Ma anche 5 vittorie. Che sono quelle che tengono a galla la squadra che sembra più in difficoltà insieme al Monza. Un cambio di proprietà annunciato, ma non ancora concretizzato, l’allenatore Paolo Zanetti messo continuamente in discussione, ma che col colpo di Parma ha messo tanti a tacere, una rosa che, come nella scorsa stagione della miracolosa salvezza di Marco Baroni, non sembra di alto livello. L’anno si chiude a Bologna e il nuovo comincia con l’Udinese ospite del Bentegodi. 

Cagliari 14 punti – Il Cagliari è terzultimo. Ha incassato tre sconfitte di fila. Due non meritate, contro Fiorentina e Atalanta, una meritata, a Venezia. E qui sta il problema.

Lo scontro diretto non andava bucato e la squadra di Davide Nicola ha rivitalizzato quella di Eusebio Di Francesco che ora è a un solo punto dai sardi. Nicola non si perde d’animo, anche se a Venezia alcune scelte iniziali non hanno convinto. 

 L’attacco produce pochino. Solo Pavoletti, che meriterebbe più spazio, ha l’istinto del centravanti d’area. Luvumbo è infortunato, l’investimento Gaetano finora non ha convinto. Dal mercato potrebbe arrivare un’altra punta. Ma innanzitutto, dopo l’Inter di sabato, sarà fondamentale non fallire pure a Monza. Il Cagliari ha già perso con Empoli, Lecce e Venezia. Sconfitte che possono pesare.

Venezia 13 punti – Esuebio Di Francesco rischiava di passare per quello che fa giocare benissimo le sue squadre, ma poi retrocede. Premessa: il materiale che gli mettono a disposizione non è certo da Champions League. E lui si arrangia. A Venezia è un’altra storia del genere. Ma DiFra non molla. Da tre giornate è in serie positiva e ha raccolto cinque punti tra Como, Juventus (dove la vittoria è sfuggita al fotofinish) e Cagliari. La squadra è viva, lotta, non si arrende. Il Venezia non si salva dai tempi di Alvaro Recoba. Riuscirci sarebbe un sogno.

Monza 10 punti – Il Monza post Berlusconi sembra in caduta libera. Il ritardo comincia a farsi sentire. I dieci punti raccolti da Alessandro Nesta sono effettivamente pochi. Nove sconfitte, che pure non sono le 12 del Verona, gli sono costate l’esonero sotto Natale dopo la resa con la Juve. Il Verona, però, ne ha vinte cinque. I brianzoli solo una, proprio a Verona.

Bisognerà in qualche modo recuperare infortunati e fare punti ma l’idea che ormai si siano messi da parte i sogni di gloria è sempre più presente.

Redazione

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