Punto di non ritorno

Ormai è contestazione aperta in ogni occasione contro Cairo.

Buona partita, purtroppo abbiamo preso quel gol al settantesimo che non devi mai prendere. Buon Natale a tutti“.

Con queste poche e lapidarie parole Cairo lascia lo Stadio Olimpico Grande Torino scortato dalla Digos mentre fuori i contestatori inziano a disperdersi e tornare a casa.

Sono lontanissimi i tempi in cui Cairo registrava gli Auguri di Buone Feste per i suoi(?) tifosi che cercavano nelle sue parole indizi che restituissero al Toro se non un’epopea irripetibile almeno un po’ di dignità.

Ora che le parole sono finite schiacciate dalle azioni che hanno un solo ed unico scopo: il profitto; il Presidente lascia mestamente lo stadio quasi di nascosto. Ma siamo convinti che la sua amarezza sarà durata lo spazio di un attimo visto che i suoi pensieri principali vanno sempre e comunque al fatturato delle sue aziende.

Anche in questo periodo gramo Cairo non ha da lagnarsi di quanti euro il suo(?) Toro continua a portare nelle sue casse e con ogni probabilità, ne siamo convinti, sta per portargli un incasso che conoscendolo aveva già programmato quando riuscì a strappare a Giovannone la squadra granata.

Anni difficili quelli della sua presidenza, fattiadi tanta serie B, qualche comparsata in Europa e campionati mediocri in serie A, con un unico minimo comun denominatore: la costante perdita di consenso e tifosi.

Ora anche il Bologna! Francamente non abbiamo mai capito come riesca a riscuotere un così grande successo di critica, quando le cose migliori le ha fatte salvandosi magari con qualche megheggio (vedi Chievo) con tanta serie B ed un anno favoloso quello appena passato.

Si ora anche il Bologna passeggia sulle ceneri del Grande Torino e su un Torello fra i più scombinati di sempre.

Va bene l’Atalanta che ormai sono anni che vede la sua bandiera costantemente davanti a quella granata, va bene la Fiorentina a cui si vuole sempre bene, ma ora anche il Bologna … il Bologna.

Abbiamo citato squadre che da sempre appartengono alla fascia di quelle che frequentano il Bar Sport di cui anche il Toro è cliente, ma con una sostanziale differenza: queste nel tempo si sono prima strutturate e poi cresciute, facendo quel salto di qualità impossibile per il Toro gestito da Cairo.

Lui si nel tempo si è strutturato ed è cresciuto fino ad essere un imprenditore Top in Italia, il Torino FC decisamente no.

70 Milioni che quest’anno urlano grida di dolore che rimbombano nella testa dei tifosi: sono la cifra incassata dagli “incedibili” Buongiorno e Bellanova, sostituiti con il Nulla in perfetto stile la Storia Infinita.

Siamo ai titoli di coda della sua esperienza con il Toro? Tanti indizi ci fanno dire di si. Cairo che per tutta la vita ha copiato Berlusconi forse vuole fare un salto “internazionale” e la cessione del Toro abbinata alle competizioni ciclistiche di cui detiene i diritti potrebbero portare la liquidità necessaria per un nuovo progetto … forse!

Si Forse perché il motto dell’azienda è sempre stato: piegati giunco che passa la piena. Forse anche questa volta sarà così. magari Adams segna un altro gol da centrocampo, i contestatori come recita il coro da stadio con la birra in mano ed il Toro nel cuore festeggeranno e lui inizierà l’ennesimo anno fatto di classifiche mediocri e plusvalenze milionarie.

Anche se quelli buoni da vendere sono finiti e dal vivaio di buone notizie non ne arrivano più.

Redazione

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