I Friedkin dopo la sconfitta con il Como meditano grandi cambiamenti.
Dan e Ryan Friedkin hanno deciso di dare definitivamente una svolta alla Roma.
Una stagione decisamente travagliata, scelte sbagliate che partono dal mercato che si è portato dietro l’esonero di De Rossi, la scelta di Juric che voleva fare di testa sua con una squadra che non lo seguiva praticamente in nulla.
Il disastro e l’arrivo di Ranieri che non avendo bacchette magiche particolari, con il dialogo e la motivazione ha cercato di ridare vita ad una squadra che appare sempre più scombinata ed involuta.
A Como la Roma sperava di portarsi via almeno un punto, ma alla fine non ce l’ha fatta nemmeno in questo. Ed era il minimo sindacale.
I Friedkin che vedono la Roma trasformarsi in un buco nero che prosciuga risorse sia economiche che fisiche, vorrebbero mettere un punto a questa situazione incresciosa ma non è per nulla semplice, anzi il rischio è quello di ingarbugliare ancor di più il tutto.
Una cosa è certa cioè quella che visti i problemi e la classifica i sogni di gloria, almeno per questa stagione sono definitivamente terminati. Certo c’è ancora l’Europa League ma andare avanti con questa squadra non sarà per nulla agevole.
E’ in società che bisogna intervenire prima di tutto, considerando che ad oggi la Roma come dirigenti ha solo Florent Ghisolfi (responsabile dell’area tecnica) e Maurizio Lombardo (segretario generale). Da circa tre mesi manca una figura apicale come il Ceo (Lina Souloukou si è dimessa lo scorso 22 settembre), figura per cui da tempo è in pole position Marzio Perrelli, uomo molto vicino a Giovanni Malagò e attuale Executive vice presidente di Sky Italia. La nomina del Ceo sarebbe un primo passo per normalizzare una struttura che necessita di un intervento immediato.
A Gennaio i due texani vogliono salutare molti giocatori, anche per dare una scossa a livello di mentalità, cambiare un sistema dentro Trigoria che evidentemente non funziona più a dovere.
Il mirino della proprietà è fisso prima di tutto sulla vecchia guardia: Cristante, Pellegrini e Mancini, ma anche Paredes ed El Shaarawy, ma soprattutto sulla stella della squadra, Paulo Dybala, che il club avrebbe salutato volentieri già la scorsa stagione.
E poi anche su altri giocatori che hanno un rendimento considerato insufficiente: Celik, Hermoso, Zalewski, Baldanzi e Shomurodov. I
l problema è che tutti questi giocatori guadagnano tanto e piazzarli sarà difficile: Dybala 9 milioni (più uno di bonus), Pellegrini 6, Cristante 3 più bonus, Mancini ed Hermoso 3,5, Paredes 4, El Shaarawy 2,5 (più bonus), Celik 1,7, Baldanzi 1,5 e Shomurodov 1.3.
Paradossalmente l’unico che si può piazzare facilmente a gennaio è Zalewski, che prende meno di 500mila euro e ha il contratto in scadenza a giugno.
E poi potrebbe esserci anche qualche addio clamoroso (magari in prestito) come quello di Enzo Le Fée finora il vero flop del mercato giallorosso: pagato 23 milioni e ancora mai senza una traccia vera.
Raspadori, Beto ex centravanti dell’Udinese, Devyne Rensch terzino dell’Ajax che può giocare su entrambe le fasce e Rocco Reitz del Borussia Moenchengladbach, sono gli uomini nel mirino per il mercato di riparazione … ma bisogna vendere prima e non è per nulla facile, anzi.