Sinner l’agonia continua

La Wada sembra divertirsi a tenere Sinner sulle spine.

Tutto rimandato al 2025 per il ricorso della Wada sul caso di Jannik Sinner.

Una decisione della Cas infatti non si avrà certamente entro la fine dell’anno, come ha confermato all’Afp il direttore della Wada Olivier Niggli, che nonostante le aperture degli scorsi giorni e il cambio di regole per il 2027, soprattutto sulle dosi considerate minime e sulla contaminazione, ha comunque chiarito la posizione dell’agenzia mondiale antidoping riguardante il ricorso sulla positività del n.1 del mondo: “Nella decisione si è ritenuto che non vi fosse alcuna colpa da parte di Sinner, ma noi pensiamo che esista ancora una responsabilità dell’atleta nei confronti del suo entourage“, ha detto Niggli.

Un tribunale indipendente di fine agosto, richiesto dall’International Tennis Integrity Agency (ITIA), aveva stabilito poi che il n.1 del mondo, che aveva continuato a giocare, non aveva “alcuna colpa o negligenza”.

Decisione contro la quale la Wada si è appellata, chiedendo una squalifica da un minimo di un anno a un massimo di due anni.

Non contestiamo il fatto che possa essersi trattata di una contaminazione, ma riteniamo che l’applicazione delle norme non corrisponda alle regole”, ha continuato Niggli, che criticata duramente anche l’ITIA per per aver rivelato tardivamente la positività di Sinner e della numero due del mondo femminile Iga Swiatek, ritiene che “Gli atleti debbano essere tutelati e personalmente penso che la reputazione di un atleta debba essere la nostra prima preoccupazione. Viviamo in un mondo in cui i social media sono quello che sono e significano che una reputazione può andare in fumo in un tempo molto, molto breve“.

Redazione

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