San Claudio da Testaccio

Il dialogo l’arma principale di Sir Ranieri per risollevare la Roma.

Sono anni che i presidenti lo chiamano per aggiustare squadre rotte. Molto spesso gli chiedono di risolvere situazioni quasi compromesse e di allenare giocatori spaventati. Se finora Ranieri ci era riuscito partendo sempre da un assetto piuttosto conservativo, la vera novità di questa sua terza esperienza alla Roma è un’inedita vocazione offensiva. 

Si è intravisto qualcosa all’esordio con il Napoli, poi una partita a viso apertissimo in casa del Tottenham, un’altra gara giocata senza pensare solo a difendersi contro l’Atalanta e ora le prime due vittorie di fila stagionali contro Lecce e Braga, condite da sette gol segnatiContro i portoghesi, che nella Capitale sembrano essere arrivati più per farsi una vacanza che per giocarsela seriamente, la Roma poteva farne molti di più, ma è stato finalmente piacevole seguire una gara dei giallorossi dall’inizio alla fine, con una serie di giocatori che sembrano essersi liberati di un peso.

Aspettando di dimostrare di essere davvero capaci di ottenere una continuità di risultati, al restauratore Ranieri sta riuscendo soprattutto una cosa: recuperare risorse smarrite. Ai già rilanciati Hummels e Paredes e al recuperato Saelemakers, nel giovedì europeo è tornato a sorridere anche Pellegrini. Non solo per il gol, ma per una prestazione piena, nella zona di campo dove può innescare le sue qualità migliori. Ha i contorni della magia il lavoro fatto su Saud, che nel giro di due partite ha servito un assist e segnato il suo primo gol in Europa. Se il saudita è questo, forse il tecnico non sarà più costretto a mandare in campo il volenteroso ma limitato Celik a ogni costo.

C’è ancora spazio per la crescita di altri protagonisti: il Dovbyk dell’ultimo periodo, un Dybala ancora in rodaggio e Soulé possono aggiungere ulteriore potenza un motore che quantomeno ha ricominciato a girare.E adesso l’Europa League, con la qualificazione ai playoff piuttosto concreta e qualche piccola speranza di chiudere fra le prime otto, potrebbe trasformarsi nella vera, nuova opportunità stagionale. Come accaduto negli ultimi quattro anni.

All’orizzonte c’è anche il mercato di gennaio, con Ghisolfi che promette di studiare giocatori adatti al prossimo allenatore. Una situazione inedita, in cui chi sta in panchina oggi dovrebbe in teoria suggerire il suo successore. Il tecnico del futuro, a quanto pare, sarà italiano, come il nuovo Ceo (Marzio Perrelli?) che sta per insediarsi a Trigoria. Dopo mesi di un inspiegabile auto-sabotaggio, la Roma tutta sta dando segnali di vita. Ma guai a illudersi che tutti i problemi siano risolti. Perché avversari morbidi come il Braga visto all’Olimpico sono solo un’eccezione.

Redazione

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