Dopo lo sfogo pilotato di Fonseca la Società lo appoggia in pieno.
Confronto tra Zlatan Ibrahimovic e Paulo Fonseca, alla festa natalizia del settore giovanile del Milan, in scena a San Siro, dopo le pesanti dichiarazioni rilasciate da parte del tecnico portoghese, in seguito alla sofferta vittoria ottenuta contro la Stella Rossa, nella quinta giornata di Champions League: confermata la fiducia per l’ex Lille.
I due si sono parlati in maniera pacata e serena, dato che le parole di Fonseca vengono viste dalla dirigenza come una necessità per cercare di alzare il livello della squadra e che fanno parte delle mansioni e della strategia dell’allenatore per dare una scossa ai calciatori. L’allenatore ha spiegato le motivazioni dello sfogo, che ha lasciato qualche strascico nell’ambiente rossonero.
I casi spinosi in casa Milan sono diversi ma spiccano in modo particolare quelli di Theo Hernandez e Calabria.
Theo – Come se non bastassero i problemi causati dal rinnovo di Leao alle cifre che avrebbe voluto anche lui, si aggiunge la vicenda sollevata da Fabrizio Corona che sosterrebbe, visto da dove arrivano le accuse il condizionale è obbligatorio, che il giocatore si è reso protagonista di una serata movimentata in un locale milanese dove oltre ai pugni si registrebbero anche parecchi dannio al locale stesso.
Il suo momento personale ed i problemi per il rinnovo abbinati ad una ormai cronica svogliatezza in campo mettono l’esterno rossonero in pole position nelle partenze per il mercato di gennaio.
Calabria – L’ex capitano dello scudetto è stato messo da parte dalla dirigenza prima e dal Mister poi. Non solo non gli è stato rinnovato il contratto ma è stato preso il suo sostituto, Emerson Royale, dandogli praticamente il ben servito. Da qui il suo malcontento e l’incomunicabilità con il suo allenatore e le conseguenti panchine a raffica.
Senza dimenticarci di Tomori e Abraham che comunque nonostante non vadano d’accordo con il Mister continuano ad essere impiegati anche se non con continuità.
La tifoseria è in subbuglio ed ha individuato nella Dirigenza e in Zlatan i principali responsabili della situazione rossonera che appare ogni giorno di più di difficile risoluzione.
