Sbancato il Bernabeu con Leao e Theo che quando ne hanno voglia sono imprendibili.
Thiaw la sblocca di testa, Vinicius la pareggia su un rigore quantomeno discusso, ma in Spagna c’è più Milan che Real e Morata porta in vantaggio nuovamente i suoi a fine primo tempo. Nella ripresa Ancelotti cambia per primo e i rossoneri dilagano con Reijnders che segna il tris dopo una sgasata delle sue di Leao. Una differenza di impatto sulla gara e di mentalità clamorosa con le super stelle Mbappé, Vinicius e Bellingham oscurate dalle mani di Maignan, ma anche da una prestazione corale che può rappresentare la svolta stagionale dell’intera squadra.
Il Milan torna a sbancare il Santiago Bernabeu dopo 15 anni ed è il primo club a segnare almeno 3 gol contro le Merengues in trasferta per due volte in Champions (la prima nel 2009 con la vittoria per 3-2).
Leao di nuovo titolare è uno dei migliori della partita del Milan che profuma di storia. Protagonista dell’azione del 2-1 e del 3-1.
È una gara che sa di redenzione per il portoghese, tornato a brillare come le stelle sanno fare sui grandi palcoscenici, ma che in fondo da ragione a Fonseca perchè sia lui che Theo Hernandez quando si impegnano veramente diventano quel Plus in più che ogni squadra vorrebbe avere. Il problema nasce quando la voglia manca. Le
È la prestazione di tutto il Diavolo però che convince e permette a Fonseca, sotto lo sguardo del patron Cardinale, di ottenere un successo pesantissimo per la classifica della Champions, ma soprattutto per il morale.
Nella capitale spagnola può essere definitivamente sbocciato il Diavolo che il tecnico ex Lilla aveva in mente e che è guidato in maniera magistrale da super Reijnders, un centrocampista totale che costruisce, difende e segna.
Per Ancelotti, invece, i primi spifferi della crisi perché le sue stelle Mbappé e Vinicius difendono poco e la squadra è sbilanciata, soprattutto finché in campo c’è Modric, in debito di energie rispetto al passato.