Troppi gol subiti la mancanza di Bremer non li giustifica.
L’unica costante della Juventus è una difesa che balla troppo per tenere in piedi qualsiasi partita e soprattutto per sorreggere le ambizioni di una squadra che dopo questa decima giornata si ritrova al quarto posto e a 7 punti dal Napoli capolista.
Cosa è successo al muro bianconero di inizio stagione? La (ex) difesa meno battuta d’Italia ha incassato sei gol negli ultimi 180 minuti, tanti quanti ne aveva incassati nelle precedenti 13 gare giocate in A, e il tema che ritorna è quello di una squadra con e senza Bremer. Si allunga il periodo senza il brasiliano, aumentano i gol presi.
Il dato aggiornato è sempre più chiaro: con lui in campo, nelle prime 6 di campionato la Juve non aveva incassato alcun gol, nelle successive 4 ne ha presi 7 e ha vinto soltanto contro la Lazio grazie all’autogol di Gila. Per il resto soltanto pareggi. Il trend complessivo, tenendo quindi conto anche della Champions League, è allo stesso modo impietoso: con il brasiliano un gol preso in 7 partite, senza di lui 10 reti in 6 gare (conteggiando qui anche le due di Lipsia dopo la sua uscita dal campo).
Ci sono Danilo – peggiore in campo contro il Parma alla sua 150ª presenza in A -, Gatti e Kalulu. Ci sarà, chissà, magari anche Javier Gil, il 2006 alla prima chiamata tra i grandi proprio contro la squadra corsara di Pecchia, ma soprattutto il potenziale più grande alleato di Motta e della sua Juventus: il mercato di gennaio.
Che si possa sentire meno la mancanza dell’insostituibile Bremer non con un altro difensore ma semplicemente con un attacco più prolifico e meno errori negli ultimi metri?
Il Motta-pensiero sembra dire anche questo in un momento in cui la sua squadra sembra più indifesa che mai.