La Juventus subisce per quasi tutta la partita e alla fine perde.
“Hanno meritato loro, dal primo minuto sono stati migliori di noi“. E con queste parole si potrebbe già chiudere il commento di una serata storta per la Juventus che perde in casa una partita contro uno Stoccarda che andava tre volte di più.
“Dobbiamo digerire la sconfitta il più presto possibile, poi ci rimettiamo in piedi per affrontare una grande partita contro l’Inter. Cosa non ha funzionato? Non siamo riusciti a togliere il controllo del gioco allo Stoccarda, nel primo tempo loro uscivano dalla pressione e noi poche volte abbiamo avuto il controllo“.
Purtroppo per i bianconeri apparsi involuti ed in affanno contro una squadra che pressava e correva e che ha avuto più volte l’occasione per passare in vantaggio. Solo un grandissimo Perin è riuscito in qualche modo a limitare i danni, parando anche un rigore che Danilo in serata veramente negativa ha regalato allo Stoccarda.
Il difensore in un colpo solo è riuscito a dare un doppio vantaggio agli avversari, causando il rigore e facendosi espellere, ma poi la Juve stremata, in confusione e pure con i cambi sbagliati subisce comunque il gol che vale la sconfitta.
Nel finale Motta non toglie dal campo Fagioli, che ha giocato una brutta partita perdendo palloni sanguinosi, lasciando praticamente la Juventus in 9 e con davanti giocatori troppo leggeri per reggere l’urto di uno Stoccarda scatenato che assediava ormai l’area bianconera.
Forse Thiago ha peccato troppo di presunzione ed i continui cambi non stanno avendo l’effetto voluto, anzi sembrano privare la Juventus della personalità necessaria per condurre in porto la classica partita che quando non riesci a vincere devi almeno non perdere.
Bene Weah che scappa almeno 5 volte al suo avversario ma quando la mette sul primo palo i compagni non ci sono e quando la mette sul secondo nessuno arriva all’appuntamento.
Le occasioni per fare gol ci sono state ma ora si sente veramente la mancanza di quell’uomo d’area con il fiuto del gol in grado di capitalizzare il lavoro fatto.