Il mal di pancia di Leao

Dopo la gara con la sua Nazionale Leao torna allo scontro con Fonseca.

In attesa di ritrovare il Milan, Rafael Leao si ritrova con la maglia del suo Portogallo. E’ un Leao apparso diverso, più libero di testa rispetto alla versione altalenante e sbiadita del primo scorcio di stagione al Milan. E le parole a fine gara del diretto interessato sembrano confermarlo.

Quando sono qui sento il sostegno di tutti. Anche l’allenatore ha molta fiducia in me. L’allenatore mi ha chiesto profondità e uno contro uno e di fare il meglio che posso. Fondamentalmente, fare il mio gioco per creare opportunità. La Scozia è una squadra molto corta; avevamo poco spazio e l’allenatore voleva che facessi movimenti profondi con e senza palla”.

Fiducia nelle sue qualità e riconoscimento delle caratteristiche che gli hanno permesso di imporsi, anche se non totalmente, nella sua esperienza italiana che ha toccato ormai i 5 anni di età. Rafa Leao pone l’accento su questi due aspetti ed è inevitabile riportare l’attenzione su questi temi ripensando allo scarso contributo offensivo che il classe ’99 ha dato al Milan nelle prime sette giornate di campionato e nelle prime due di Champions League e il nuovo allenatore Paulo Fonseca ha spesso posto l’accento pure sull’apporto nella fase di non possesso.

L’atteggiamento decisamente pigro contro il Parma è costato la panchina a Roma con la Lazio, che ha poi generato l’episodio del cooling break in compagnia di Theo Hernandez, ma ha fatto capire all’ambiente che servisse qualcosa di più per imporsi a tutti gli effetti come leader tecnico del Milan.

E così, dal derby vinto contro l’Inter, il tecnico portoghese ha cambiato faccia alla sua squadra, optando per un 4-4-2 decisamente offensiva nel quale a Leao e Pulisic vengono richiesti compiti significativi da esterni a tutta fascia.

Per il bene comune, il 10 rossonero non si è affatto sottratto ma, siccome la coperta resta corta da qualsiasi parte la si guardi, ad una maggiore applicazione difensiva corrisponde una scarsa lucidità negli ultimi 25 metri di campo.

Questo è il mal di pancia di Leao, corre copre e fatica ma in avanti sbaglia. Imbrigliato in uno schema non riesce ad esprimere le sue qualità e Pioli gli dava più libertà. Certo che per Fonseca con le continue “ribellioni” dei suoi giocatori gestire quest’anarchia latente non è per nulla facile.

Redazione

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