Svolta Ferrari

 Loic Serra il nuovo dt francese è già attivo in fabbrica, aspettando l’arrivo di Hamilton.

Loic Serra si è insediato negli uffici della Gestione Sportiva Ferrari come direttore tecnico dell’area telaio, un arrivo molto atteso.

Il francese, originario di Nancy, è l’uomo scelto dal team principal Vasseur per inaugurare un nuovo corso, di cui dovranno vedersi i frutti l’anno prossimo e soprattutto in quello successivo, quando la F1 affronterà una vera e propria rivoluzione regolamentare.

Intanto Serra si sta calando in una dimensione tutta da scoprire: da due settimane sta imparando a conoscere l’universo del Cavallino, dopo una lunga carriera prima alla Michelin, poi alla Bmw-Sauber e infine alla Mercedes, di cui è stato fra i protagonisti dal 2010 al 2023.

Il suo passato, con il team più vincente della storia recente dei GP, è una garanzia, per questo il connazionale Vasseur ha deciso di puntare su Serra, strappandolo all’amico Toto Wolff con la condizione che potesse essere operativo in fabbrica il prima possibile, una mossa che ha spinto il predecessore Enrico Cardile a emigrare all’Aston Martin, attirato da un’offerta economica importante.

Per Serra sarà una grande sfida, non avendo mai ricoperto il ruolo di direttore tecnico in F1, pur avendo competenze trasversali che vanno dalle gomme, alle sospensioni e alla dinamica del veicolo.

Proprio questa sua vasta esperienza ha convinto Vasseur. La trattativa della Ferrari con Adrian Newey è stata invece successiva e dettata dal fatto che il genio era sul mercato, dopo l’addio inatteso alla Red Bull, ma il colpo è fallito.

Nelle prime settimane a Maranello, il dt Serra ha già cominciato a interfacciarsi con quelli che saranno i collaboratori più stretti: in particolare Fabio Montecchi, ingegnere capo del progetto.

L’obiettivo è gettare le basi dell’organizzazione che entrerà a regime nella prossima stagione. Infatti Serra non si concentrerà solo sulla vettura per il 2026 ma contribuirà da subito anche allo sviluppo della macchina 2025, che è in fase finale di definizione. È conosciuta con la sigla 677 oppure come “la macchina per Lewis”.

 L’anno prossimo segnerà l’arrivo alla Ferrari del sette volte iridato Hamilton e Serra ritroverà il pilota inglese ben conosciuto a Brackley nelle stagioni d’oro dei titoli mondiali con la Mercedes. Nella speranza che si ricrei un sodalizio fortunato (“Se Lewis riporterà il Mondiale a Maranello, finirà direttamente in Vaticano”, ha detto giorni fa con una battuta Gunther Steiner).

Nel frattempo, il lavoro di Serra è concentrato sul dialogo con Leclerc e Sainz, specialmente con il monegasco, che resterà punto di riferimento assieme a Hamilton. Di recente, Charles ha provato le gomme Pirelli per il 2025 durante i test condotti al Mugello a cui hanno preso parte anche Red Bull e McLaren. Prove importanti per acquisire dati utili alle scelte che poi si faranno sulla monoposto 677 a livello di telaio e sospensioni.

Ma, in parallelo, c’è da pensare al presente e alle ultime sei gare del campionato, a partire dal GP degli Stati Uniti di domenica a Austin. Non è previsto, per il momento, che Serra sia presente in pista, essendo concentrato sul lavoro a Maranello. 

La Ferrari negli Usa farà debuttare un nuovo fondo su cui i tecnici stanno lavorando da circa sei settimane, dopo il trionfo di Leclerc a Monza, fiduciosi di avere definitivamente risolto il fastidioso problema dei sobbalzi alle alte velocità. Tutto quello che sarà sperimentato e prodotto d’ora in avanti, servirà anche per la vettura della prossima stagione.

Senza dimenticare che la Ferrari potrebbe essere l’ago della bilancia nella lotta per il titolo fra Norris e Verstappen.

Redazione

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