Pep a 360 gradi

Divertente ed interessate chiaccherata di Guardiola da Fabio Fazio.

Che Guardiola ami l’Italia già lo si sapeva e nel suo ottimo italiano si è divertito, divertendoci, a parlare di se e del bel paese con annessi personaggi legati al mondo sportivo.

Su Mazzone, personaggio ed allenatore che man mano che passa il tempo il suo modo di essere e di vivere il campo e lo sport affascina sempre di più, il Pep ha avuto parole al miele. Con sottile ironia ha rimarcato lo spessore della persona: “La prima volta che l’ho visto ho pensato: ‘Ma questo è il mio allenatore?!’. Era quando era andato a correre sotto la curva dell’Atalanta. È un allenatore di vecchia scuola, di pelle, di umorismo. La prima volta mi aveva detto che non mi voleva. Consiglio a tutti di muoversi, di spostarsi. Non avessi lasciato Barcellona, non avrei conosciuto Mazzone“.

Immancabile la domanda su Messi: “Prima devi conoscere un giocatore di questo livello per trarne il meglio. Stiamo parlando del giocatore più forte di tutti i tempi, forse è una mancanza di rispetto per Pelé, Maradona, lo so. In quel momento le stelle si sono allineate. Ma quello che ho visto da lui, questa continuità ogni giorno in allenamento e ogni tre giorni in partita per 15 anni… non ho mai più visto nulla di simile. E lo vedevo ogni giorno. Siamo stati fortunati a vederlo, succede una volta nella vita come con Tiger Woods o Michael Jordan. Messi era la grande bellezza“.

Carrambata di Fazio che prima lo fa parlare di Roby Baggio e poi lo fa trovare in collegamento ( anche se pensiamo lo sapesse benissimo): “Quando parlo di lui mi emoziono. Era il più forte, l’ho conosciuto che aveva un ginocchio che pareva una lavatrice. Mi sarebbe piaciuto giocare più anni con lui. Poverino, non si poteva muovere ed era il più forte. Posso solo immaginare nel suo prime… Poi è una persona solare. Roby ha conquistato l’ammirazione, non è soltanto il giocatore, è oltre… Non penso che in Italia ci sia un posto dove non lo si ama. Chiunque gli vuole bene, che sia interista, milanista, juventino ecc…Ogni volta che cercavo un uomo libero, lui era sempre lì, non so come facesse. È stato un periodo bellissimo, vengo sempre in Italia e con piacere. A lui venivano concesse più cose ma era giusto così perché, come poi ho capito anche da allenatore, non si può trattare tutti allo stesso modo. Ci sono giocatori che fanno eccezione come lui. Sono arrivato e lui era già lì. Mi ha accolto lui e gli altri al meglio. Giocavo in una realtà diversa, non mi sono mai pentito anche se eravamo una squadra di metà classifica. Ero abituato a vincere campionati, ho conosciuto una realtà che non conoscevo ed è stato uno dei periodi più belli della mia vita. Pensavo che Roby fosse una persona molto seria, invece era l’anima dello spogliatoio. Quella squadra di Corioni era fortissima. Quando si vinceva era una gioia. Era una squadra fortissima e ci divertivamo. Pensavo Roby fosse una stella, avesse un carattere particolare e invece era sempre solare“.

Poi scatta la Carrambata che non genera imbarazzo o lacrime ed il Divin Codino risponde: “Sappiamo che Pep è un grandissimo allenatore. Tutto quello che ha fatto lo merita. Sono affezionato a lui, gli voglio bene. Penso che sia prima di tutto una brava persona, che è la base. È solare, positivo, disponibile. Aiuta tutti. Era già allenatore da giocatore. Consigliava i suoi compagni. Dava sempre qualcosa in più per farli migliorare. Sono sicuro che lo direbbe qualunque compagno che ha giocato con noi. L’episodio del cane? Mazzone aveva paura dei cani e si era arrabbiato con un compagno di squadra. Un giorno portai il mio con mio figlio e quando lo vide il mister disse arrabbiato: ‘Di chi è?’. Risposero che era il mio e lui: “Facciamolo giocare, diamogli un biscottino”.

Quanto ci piacerebbe ascoltarne altri 1000 di questi aneddoti.

Sul Suo futuro il Pep è molto vago, ma si capisce che non ha ancora in effetti deciso dove andare ad allenare nella sua prossima avventura.

Sono un po’ stanco, sì questo è vero. Ma come lo siamo tutti del proprio lavoro. A me però il calcio mi piace tanto, tantissimo. Continua a piacermi. Per me è un piacere essere in Italia.
Devo riflettere, non ho ancora deciso. Ct dell’Inghilterra? No. Se avessi deciso, l’avrei già detto. Tutto può essere nella vita, tutto può succedere. Non so neanche io dove allenerò. Se Baggio mi fa da assistente, allora vengo in Italia. Dovessi venire in Italia dove andrei? Beh il Genoa è forte…
”.

Questa battuta non è stata molto gradita dal Sampdoriano Fazio che poco prima lo aveva obbligato a mettere il cappello della Doria.


Redazione

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