Netta vittoria della Dea su uno Shakhtar apparso spento.
Djimsiti, il solito Lookman e Bellanova regalano all’Atalanta la prima vittoria nella fase a girone unico della Champions League. La Dea, reduce dallo 0-0 casalingo con l’Arsenal, passa in trasferta con il convincente 3-0 rifilato allo Shakhtar Donetsk e sale a quota 4.
In una trasferta europea del lontano 2019, quando l’Atalanta era alla prima esperienza in Champions League, Gasperini disse una frase ripetuta più volte negli anni successivi: “In Champions non si perde, o si vince o si impara”. Fu il preambolo di un 5-1 firmato da Malinovskyi, su rigore, per lo 0-1 iniziale. Poi una gragnola di reti, in particolare di un Raheem Sterling che aveva fatto nettamente la differenza. Ora Sterling gioca nell’Arsenal che, contro i nerazzurri, potevano anche perdere se non fosse stato per un Raya in versione super sul rigore di Retegui.
Ieri sera l’Atalanta è tornata alla vittoria in Champions League, tre anni dopo l’ultima volta, quando a Bergamo c’era stata l’affermazione contro gli Young Boys nella seconda gara del girone.
Lookman è tornato nella sua forma migliore. Il gol del 2-0 ha indirizzato definitivamente la sfida, tornando alla vittoria che mancava da maggio. Sconfitta contro il Real Madrid nella finale di Supercoppa, pari contro l’Arsenal. Ma, più in generale, la sensazione è che l’Atalanta non debba più imparare, ma che abbia sviluppato la capacità di vincere anche senza soffrire. Una dimensione europea che cinque anni fa non aveva.