L’Atalanta preoccupa

Brutta sconfitta contro il Como (2-3) per i Gasp boys apparsi spenti.

Evidentemente la bella prestazione contro l’Arsenal in Champions ha lasciato scorie sia fisiche che mentali nella Dea del Gasp che prima si illude e poi sprofonda.

Bravissimo però il Como ad approfittarne per lasciare il fondo della classifica con la prima vittoria in Serie A dopo 21 anni. 

Gasp che tiene inizialmente in panchina Lookman e Fabregas a inisistere su Cutrone come terminale offensivo, davanti a Strefezza, Paz e Fadera. La Dea sprinta subito con Bellanova e passa al 18′ con un’ottima rasoiata dal limite di Zappacosta che non segna mai gol banali e pesca l’angolino. Pensi che i nerazzurri possano dilagare, invece il Como reagisce bene e con Sergi Roberto in regia e i tre fantasisti a innescare il mobilissimo Cutrone la squadra di Fabregas crea diverse occasioni per pareggiare contro un avversario un po’ svagato e impreciso.

Carnesecchi vola su un destro secco di Cutrone, poi neutralizza l’ex Barcellona e dice ancora di no all’attaccante italiano. 

Gasperini però viene gelato da Strefezza, che sfrutta un assist di tacco e calcia trovando l’angolo lontano. La Dea, che colleziona la terza sconfitta in campionato, si conferma troppo lunga per i suoi standard, i lariani hanno più gamba e a prendere il largo sono loro, meritandosi la fortuna della deviazione di Kolasinac sul tiro di Nico Paz che porta al ribaltone.

Gasp ribalta il tridente iniziale con Lookman e Samardzic per Retegui e uno spento Cdk, ma Fadera inventa lo slalom della vita e col diagonale mancino firma l’incredibile 1-3.

Fabregas a questo punto si copre con Mazzitelli per lo stesso Fadera per continuare a palleggiare senza farsi schiacciare dalla Dea furente. I nerazzurri però non hanno il fuoco e la gamba per portare il solito pressing immediato. Gasp scuote la testa e al 75′ si gioca l’ultimo jolly, togliendo Ederson ma non per Zaniolo bensì per il baby Vlahovic. Alla fine però vanno più vicini gli ospiti al quarto gol (bravo Carnesecchi su Paz, poi Strefezza di testa centra il palo) che non la Dea al secondo.

All’ultimo minuto di recupero Lookman trasforma un inutile rigore per fallo di Dossena su Vlahovic. 

Redazione

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