Ci vuole calma

La Juve, Il Napoli, il Derby, la Roma e gli arbitri: tanto per non farsi mancare nulla.

Questa 5^ di Campionato preceduta dalla Champions e seguita dalle altre Coppe offre diversi punti di discussione, tenendo presente che quello che si dice ora fra un’ora potrebbe essere completamente diverso.

Diverso perché ci pare che l’ottovolante con le sue salite e discese iper repentine sia il filo conduttore di qualunque tipo di critica sportiva. Ma gli argomenti sono molti e andiamo per ordine.

Juve-Napoli. Chi si aspettava qualcosa di diverso da quello che si è visto? Di sicuro non noi! Era chiaro che fosse una partita a scacchi fra due allenatori che stanno dando un’identità alle proprie squadre e che l’unico risultato che non avrebbero mai voluto era la sconfitta.

Certo che qualche tiro in porta in più ci sarebbe piaciuto vederlo, ma quello che ci stupisce sono stati i commenti del tipo: “Allegri questi 0 a 0 li avrebbe trasformati in vittorie di corto muso“. Sono bastate quindi 5 partite per mettere fine (per alcuni) alla voglia di cambiamento e di gioco diverso, non spettacolare perché di spettacolo se ne è visto poco.

Per non parlare di Vlahovic che sembra, sempre secondo alcuni, aver già imboccato il viale del tramonto e tutti guardano a Nico come la risoluzione dei mali, il falso nove in grado di dialogare ed innescare i centrocampisti bianconeri. Ma magari la prossima Dusan gioca e segna e Nico torna nel dimenticatoio.

Chi se l’é cavata senza grandi critiche è stato Conte che zitto zitto si è già piazzato ai vertici ed a nostro avviso per rimanerci fino alla fine.

Il Derby di Milano. Qualche giorno prima della partita ascoltavamo un notissimo dispensatore di verità nerazzurre dire che l’Inter è una delle squadre più forti d’Europa. Tutti i reparti, tutti i cambi e il Mister sono da primato europeo.

Il Milan in perfetto stile Armata Brancaleone da Norcia era pronto a perdere con distacco, ad esonerare l’allenatore e spedire a San Remo Zlatan.

Poi arriva la partita e le cose non vanno come le divinazioni dell’Oracolo di Delfi avevano previsto. L’Inter perde (di misura) e tanto basta per cambiare i ruoli nel gioco della Milano da bere, da mangiare e da festeggiare.

Lautaro è un fantasma, l’Inter è stanca, i ricambi non sono più all’altezza e l’allenatore ha sbagliato a pensare una partita così. Dall’altra parte c’è stata la corsa a chiedere il rimborso per biglietto già fatto per Fonseca che improvvisamente da confuso ed infelice si è trasformato in genio coraggioso che ha messo una punta in più in campo.

L’unico che rimane sempre sullo stesso standard e Leao … non aveva voglia prima e non ce l’ha nemmeno dopo.

Friedkin & De Rossi. Probabilmente non lo sapevamo ma i Friedkin devono essere originari di Orvieto dove c’è il bellissimo pozzo di San Patrizio. Esonerano l’allenatore dopo avergli appena fatto un contratto di tre anni, ne prendono un’altro ma solo per un anno, hanno speso un sacco di soldi per prendere un doppione di Dybala che forse parte, anzi resta e per chiudere in bellezza vedono sparire la Sig.ra Lina che non si capisce come mai non avesse pensato che mandando via De Rossi senza un motivo poteva solo fare un grandissimo casino (complimenti per la lungimiranza) e si comprano un’altra squadra per 750 Milioni di Euro in Premier. Un portafogli infinito!

Ma rassicurano che la Roma anche con un’altra squadra lle dipendenze resta una priorità!

Arbitri. Per chiudere l’allenatore della Lazio dice che deve cambiare metodo con i suoi giocatori perché ha scoperto che i pestoni in area generano dei calci di rigore.

E siamo solo alla 5^ di campionato … ci sarà da divertirsi.

Redazione

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