Il Team voleva che scaldasse bene le gomme ma questa volta ha fatto di testa sua ed ha vinto.
Il giovane australiano ha costruito la sua seconda vittoria in carriera dimostrando capacità fondamentali per un campione di Formula 1 e mettendo in mostra una maturità rara per i suoi ventitré anni, capendo e decidendo di testa sua.
Alla sua seconda stagione nella massima serie infatti il talento di casa McLaren ha già fatto capire al mondo del motorsport di avere tutto ciò che serve per poter lottare tra i grandi, senza lasciarsi intimidire da Gran Premi complessi come quello dell’Azerbaigian.
La gestione dei tempi, l’uso delle gomme e la prontezza di reazione hanno permesso all’australiano la costruzione del suo secondo successo in Formula 1 ma la vera chiave della vittoria è arrivata al momento del sorpasso sul monegasco, al ventesimo giro in curva 1, quando Piastri è riuscito a prendere la leadership della gara.
“Ho visto che c’era una mezza opportunità di sorpasso dopo il pit-stop e sapevo che dovevo provare a coglierla“. Un tentativo che gli era stato sconsigliato via radio dal suo ingegnere di pista: “Nel primo stint avevo visto Leclerc allontanarsi così dopo il pit-stop ho ignorato quanto mi aveva detto l’ingegnere e ci ho provato, ho sentito dentro che quello era il momento giusto per tentare il sorpasso“. Una mossa che ha segnato il resto della gara e che ha permesso a Piastri di dettare il ritmo del GP di Baku.
“Se non avessi provato il sorpasso su Charles ora non sarei qui con il premio del vincitore, perché mi sarei ritrovato beffato“.