Per Bellanova sembra quasi tutto fatto: l’Atalanta offre 20M ed il giocatore vuole andare via.
Forse questa volta il passo più lungo della gamba il Pres. del Toro lo sta facendo. Dopo la cessione di Buongiorno al Napoli ecco in arrivo quella di Bellanova all’Atalanta ed il mondo granata, per altro abituato alle cessioni, questa volta sembra prenderla piuttosto male.
Non c’è ancora l’ufficialità ma i segnali sono quelli che danno il giocatore in uscita.
La storia degli esterni di difesa venduti con un ottimo ricavo non è cosa nuova. Il primo grande affare del Pres. fu fatto con la cessione di Darmian al Manchester United per se non ricordiamo male una cifra vicina ai 20M.
Con il tempo i tifosi, troppo spesso inclini alla critica, hanno rivalutato la figura di Darmian un giocatore che intanto, a dispetto di alcuni compagni decisamente più sotto i riflettori, in carriera ha vinto una Europa League, una Coppa d’Inghilterra, una Coppa di Lega con lo United e due scudetti, due Coppe Italia e tre Supercoppe Italiane con l’Inter … insomma “qualcosa” in più di Cerci ed Immobile.
Darmian era arrivato dal Palermo di Zamparini insiema a Glik per l’iperbolica cifre di 4,5 milioni ed i due hanno fruttato nella cessione una quarantina di milioni scarsi.
Poi fu la Volta di Zappacosta al Chelsea per 25 milioni ed ora pare sia quella di Bellanova per 20.
Non è per fare i conti in tasca al Pres. che in fondo paga gli stipendi e la vita del Club, ma quando le uscite sono sistematiche e le entrate sono spesso prestiti con diritto o giocatori di seconda o terza fascia, va da se che il tifoso non sia molto felice.
Cairo soprannominato dai suoi fedelissimi Lucky Man, ha sempre avuto la capacita o la fortuna di riuscire a fare soldi, fortuna e successo comprando in svendita, risanando con tagli clamorosi aziende che colavano a picco, facendole fruttare alla grande. Merito a lui.
Ma siccome qui si chiacchera di calcio e non di economia inutile stare a fare la storia di La7 o Corriere della Sera o ancor di più di gazzetta dello Sport, il problema è che il Toro di quest’anno sembra molto più debole di quello dello scorso anno e che il pareggio, quasi vittoria, di Milanorischia di non far vedere bene quello che deve essere l’obiettivo: non l’Europa ma la salvezza.
Lucky Man ha scelto bene per il dopo Juric con Vanoli, che sembra riuscire a dare un’identità alla squadra, ma il campionato è lungo e non sempre si trovano tre squadre che sono più scarse di te e questo potrebbe essere il caso di questa stagione.
La piazza ribolle, le critiche piovono ma … il motto di casa è sempre stato: “piegati giunco che passa la piena”. Quindi facilmente fra cinque domeniche nessuno si ricorderà più di nulla a meno che il Toro non perda un po’ troppo.