La Super Coppa la vince il Real Madrid ma l’Atalanta non sfigura.
Se vogliamo il commento della partita è tutto condensato in queste poche parole di Gasperini:
“Ero abbastanza fiducioso che potessimo fare una buona gara e mettere in difficoltà il Real .
La partita è cambiata dopo il loro gol, soprattutto il secondo che era evitabile: eravamo partiti bene, con un’occasione molto importante di Lookman e la parata di Courtois su Pasalic.
Rimontare queste partite poi diventa difficile con il rischio di esporti troppo“.
In effetti ad una Atalanta a cui, è evidente, è mancato Koopmeiners come arma in più per tenere sotto pressione almeno un po’ di più la squadra di Ancelotti, non si può rimproverare molto se non i due errori in ripartenza che consento al Real di passare in vantaggio e poi chiudere la partita.
Il tasso tecnico era talmente sbilanciato che pensare di vincere era veramente difficile, ci sarebbe voluta una gara con un’attenzione massima, senza nessun errore, di grande sofferenza e magari con un briciolo di fortuna, ma alla fine anche se sconfitta la Dea non esce dall’incontro “distrutta”, anzi probabilmente con qualche certezza in più.
Ancelotti mette nel suo personalissimo museo un trofeo in più e quest’ultimo trionfo lo rende l’allenatore più vincente nella storia del Real Madrid, alla pari di Miguel Muñoz, a quota 14 titoli.
Re Carlo non è uno stupido e gira subito tutto il merito ai suoi giocatori ed alla società dicendo che allenare il Real è un onore, ma in fondo uno che ha vinto il campionato nelle cinque principali leghe europee, 5 Champions ed ora 5 Super Coppe non è capitato li per caso.
Ed ora come dice a fine interviste Gasp: “Si parte con il Campionato … e li sarà tutta un’altra storia“.