Lezione di vita

Julio Velasco porta l’Italvolley femminile a medaglia e poi da una lezione di filosofia della vita.

L’Intervista a fine match di Julio Velasco è emblematica e dovrebbe “ogni tanto” essere ripassata dal mondo sportivo e da chi gli ruota intorno.

La pallavolo e il giornalismo devono smettere di parlare dell’oro che manca, è deleterio per tutti.

Si vede sempre quello che manca, è uno sport tutto italiano, l’erba del vicino è sempre più verde. È una filosofia di vita, ma l’oro olimpico quando arriverà arriverà.

Ci sono tante squadre forti, si può vincere e si può perdere, l’importante è che i nervi non ci tradiscano, sarà la prima medaglia, godiamoci questo, quello che abbiamo e non quello che non abbiamo, poi è chiaro che daremo tutto quello che abbiamo per fare di più

Dobbiamo riuscire a trovare ancora più tranquillità, le ragazze erano un po’ tese, non abbiamo giocato la nostra migliore pallavolo, ci sono stati errori un po’ banali, frutto della tensione.

La finale sarà durissima, contro una grande squadra, la prepareremo come tutte le altre.

Partiamo dal conteggio delle medaglie che in un certo senso svilisce quello appena fatto dagli atleti.

Sono numeri, solo numeri quelli sembrano interessare sia al mondo delle Federazioni che a quello dei media. Tanti ori da prima pagina, parecchi argenti da seconda colonna e un pugno di bronzi per il fondo pagina nell’informazione. Medaglie che servono nella spartizione delle risorse economiche e per le future elezioni è quello che sembra venir fuori dal conteggio sistematico.

Ma andando oltre gli “interessi di bottega”, siamo così sicuri che a tutto il resto del mondo, cioè noi, interessi il numero o interessino le storie ed i sacrifici, le gioie ed i festeggiamenti, i progetti futuri e le speranze legate allo sport.

Il tritatutto dell’informazione sembra aver dimenticato in un attimo le ore passate in vasca dai nuotatori, le centinaia di piattelli rotti e le migliaia di frecce scoccate. Le ore passate su una barchetta o un catamarano cercando di affinare meccanismi e movimenti, le migliaia di salti fatti in palestra o sulla sabbia per mandare la palla al di la della rete.

Tutto questo magari ridotto a poche parole: “che delusione l’ennesima medaglia di legno conquistata dall’Italia”, guardando a quello che hanno vinto gli altri e non alla montagna di sacrifici fatti nella speranza di raggiungere un obiettivo che il più delle volte rimane solo un pensiero.

Un dito che scorre veloce sullo smartphone, un clik ed è già tutto passato.

Tutto subito, tutto in fretta e mai fermarsi a pensare che per arrivare a quel punto non c’è stata una vittoria al superenalotto, o una speculazione ben fatta.

Ecco probabilmente il messaggio di Velasco è quello di cercare di dilatare i tempi per assaporare meglio quello che si è ottenuto senza sbirciare a quello che hanno gli altri. Il rischio è quello di vivere sempre per quello che accadrà senza godersi mai quello che si ha … ma qui siamo già oltre la filosofia.

Redazione

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