Prova di forza di Tadej Pogacar al Tour ma in tanti dicono che ha esagerato.
Non ha lasciato niente a nessuno e questo non è piaciuto.
Nella 17esima tappa del Tour de France è stata caratterizzata da una fuga, regolata poi da Richard Carapaz. Tadej Pogacar, nonostante i tre minuti di vantaggio, ha comunque provato ad attaccare il rivale Jonas Vingegaard. Uno scatto velleitario, che infatti ha prodotto poco o nulla: tra i due litiganti, ne ha approfittato Remco Evenepoel (terzo nella generale a oltre 5 minuti) per raggranellare qualche secondo. Pogacar invece ne ha guadagnati appena due su Vingegaard.
Questa azione non è stata per nulla gradita da Tom Dumoulin. L’ex ciclista olandese, vincitore di un Giro d’Italia, ha definito l’attacco di Pogacar un inutile spreco di energia: “Questo è un puro bluff, è una semplice dimostrazione di forza. Pogacar è tre minuti avanti, non ne ha bisogno. Lo fa solo per infastidire Vingegaard. Ha qualcosa a che fare con l’arroganza“
“Pogacar non sopporta il fatto di essere stato battuto per due anni di seguito. Ora è finalmente tornato a fare il capo e ha le gambe per fare ancora del male a Vingegaard. Il suo pensiero è: ora ti ritorna tutto” insomma il pensiero di Dumuolin sintetizzato è vendetta.
In molti hanno criticato l’atteggiamento di Pogacar che ha fatto di tutto per vincere anche la tappa di Isola, non limitandosi a staccare Vingegaard e Evenepoel ma è andato anche a rilevare i fuggitivi non lasciando neanche le briciole.
Ma a lui di tutto questo interessa veramente poco le sue parole ” quando hai la possibilità di vincere lo fai “. mettono la parola fine.
Quello che gli interessa lo abbiamo visto all’arrivo della cronometro: la fidanzata Urska Zigart, consolata pubblicamente per la mancata convocazione ai Giochi, baciata da Tadej all’arrivo, il vero segreto del campione sta lì, nella pace trovata lontano dalla bici.
Di abbracci ieri Pogacar ne ha sparsi tanti, a genitori, sorella, fratello. Ai compagni della Uae che lo aspettavano al traguardo come una rockstar sul palcoscenico. Con Almeida, Yates, Soler, sfiancatisi per lui in 21 tappe, Tadej ha ballonzolato felice prima di salire sul podio. Un abbraccio ancora per il manager bergamasco, Alex Carera altro cannibale della corsa: è agente anche di Girmay e Philipsen (hanno vinto tre tappe a testa) indirettamente ha vinto mezzo Tour, 12 tappe su 21.
Ed ora Olimpiadi e vedremo cosa farà il cannibale.