Alcaraz Championship

Non ce la fa il vecchio Leone a riprendersi il suo regno Alcaraz troppo superiore.

Come Djokovic non ha avuto pietà di Federer nella sua ultima apparizione in finale a Wimbledon, Alcaraz con un match praticamente senza sbavature non ha concesso nulla se non farlo arrivare al Tie break nel terzo set.

Che Nole fosse arrivato fino in finale era già un mezzo miracolo, visto che come noto circa 40 giorni prima era stato operato al ginocchio. La sua maniacalità nella preparazione, la cocciutaggine nel non volersi arrendere mai e anche un po’ di fortuna che non guasta mai gli hanno consentito di arrivare fino alla finale ma non di andare oltre.

Troppo deboli e spesso imprecisi i suoi colpi per sperare di mettere in crisi un quasi perfetto Alcaraz che ha sfoggiato una varietà di colpi incredibili, sicuramente dovuti alla sua bravura ma anche alle risposte dell’avversario che difficilmente lo hanno impensierito.

Djokovic per poterlo battere doveva farlo correre tanto per riuscire a togliere lo spunto che ha permesso al tennista iberico di arrivare sempre e comunque su tutti le palle che giocava, ma non ci è riuscito e quindi di fronte allo strapotere fisico nel confronto fra i due e alle giocate spettacolri di Alcaraz c’era veramente poco da fare.

Carlitos Alcaraz conquista così il suo secondo Wimbledon e chissà se un Sinner in forma sarebbe riuscito a contrastarlo. Peccato che Jannik si sia ritrovato con il campo coperto in una giornata umidissima e con problemi di stomaco contro un Medvedev in versione fulminante che comunque anche pieno di acciacchi stava per battere.

Ed ora vedremo cosa ci racconterà il Torneo Olimpico sulla terra rossa del Roland Garros.

Redazione

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