Tappa corsa a velocità folle con tentativi di fuga ad un Pogacar implacabile resiste solo Vingegaard.
Dopo la decima tappa con l’ennesimo arrivo in volata del Tour 2024, vittoria di Philipsen su Girmay, al termine di una frazione piatta sia come morfologia sia come spettacolo, si torna a salire con speranza di maggior spettacolo.
L’undicesima tappa non è una occasione da alta montagna, ma presenta salite insidiose su cui prestare attenzione per chi lotta per la maglia gialla
Tentativi di fuga e altrettanti ricongiungimenti ogni qualvolta la strada propone qualche piccolo strappo in salita, ma com’era prevedibile tutto si gioca ad una trentina di km all’arrivo sul Puy Mary – Pas de Peyrol.
Ad 1 km dal traguardo che segna l’arrivo in vetta scatta inesorabile Pogacar. Le gambe stantuffano come se fosse una locomotiva e stacca tutti. l’unico che tiene un po’ il passo è Vingegaard mentre Evenepoel si stacca di qualche decina di metri.
Inizia la discesa e come al solito Pogacar si tuffa con un’abilità di guida della sua bici incredibile e si prende 30 secondi di vantaggio sugli inseguitori.
Vingegaard tiene comunque il passo e sulla salita successiva il ciclista Sloveno in maglia gialla sembra accusare un po’ la fatica e lui inizia a recuperare dimezzando lo svantaggio e rimettendo tutto in discussione per il successo di tappa.
Prima dell’ultimo Gp della Montagna Vingegaard riprende Pogacar ma non riesce a superarlo e così l’abbuno di 8 secondi va alla maglia gialla e l’inseguitore ne prende 5.
Mancano ora circa 13 Km all’arrivo ed i due si giocano la tappa che avrà l’arrivo prima con una salita: il Col de Font de Cère, poi una discesa con quattro tornanti e poi un piccolo rettilineo.
Pogacar con la sua azione pensava di poter vincere la tappa in solitudine si ritrova con l’avversario fra le ruote a sette chilometri da un arrivo che si profila come una lotta fra campioni.
La tappa sulle salite del Massiccio Centrale Francese se la aggiudica con arrivo in volata fra i due la vince Vingegaard.
Questa sera Pogacar andrà a dormire con qualche certezza in meno.